Nuovo Codice della strada, stop al Senato: gli emendamenti richiesti

Nuovo Codice della strada, stop al Senato: gli emendamenti richiesti

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Dopo il passaggio alla Camera il nuovo Codice della Strada voluto dal ministro Matteo Salvini sembra essersi arenato al Senato. Sono ben 449 gli emendamenti presentati dai diversi partiti. Forza Italia richiede l’eliminazione dell’obbligo di indossare il casco per chi ha più di 18 anni e prende un monopattino a noleggio 

Il disegno di legge “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della strada, dopo essere stato esaminato dalla Commissione Trasporti, mercoledì 27 marzo è stato approvato dalla Camera con 163 voti a favore a 107 contrari.

Il ministro Salvini aveva preventivato un “via libera” in Senato, con l’approvazione del provvedimento entro l’estate.

Tuttavia, il passaggio in Senato ha presentato più di qualche problema a causa di una serie di modifiche richieste dai diversi partiti politici.

449 emendamenti posson bastare?

A mettere a rischio la timeline paventata dal ministro Salvini sono i 449 emendamenti presentati dai partiti, molti dei quali arrivano dalla maggioranza con Forza Italia (54) in testa e Fratelli d’Italia (11) subito dopo.

Nello specifico, tra le proposte di modifica, 192 sono del PD, 109 del M5S, 42 del gruppo Misto, 20 di Italia Viva, e 15 del senatore delle Autonomie, Meinhard Durnwalder.

Tra gli emendamenti presentati da Forza Italia uno propone l’abolizione dell’obbligo del casco per i maggiorenni che noleggiano monopattini con una velocità massima di 20 km/h.

Obbligo del casco che però resta per i minorenni e per mezzi con maggiori velocità.

Ad accogliere positivamente l’emendamento di Forza Italia c’è Assosharing, che afferma che questo provvedimento aiuterebbe il comparto dello sharing dei monopattini, che in Italia rappresenta oltre il 50% del comparto.

Patentino per i minori che guidano monopattini o biciclette?

Un altro emendamento propone l’introduzione dell’obbligo del casco per tutti i minori che vanno in bici per strada, e di imporre ai Comuni a destinare il 50% dei proventi delle multe comminate per le infrazioni del codice della strada a investimenti sulla segnaletica stradale orizzontale e verticale.

Viene inoltre inoltrata una proposta del conseguimento di un patentino sulle principali regole stradali destinato ai minorenni che utilizzano bici e monopattini,  molti dei quali potrebbero infatti non essere in possesso di una patente di guida.

Gli scenari

Cosa potrebbe succedere, quindi?

Le modifiche del Senato al testo approvato dalla Camera determinerebbero un nuovo confronto in aula con un conseguente allungamento delle tempistiche.

A fine luglio mancano pochi giorni, tempo che sarà determinante per scoprire il destino del nuovo Codice della Strada che, ricordiamo, impone pene molto più severe per chi guida sotto stato d’ebrezza e per chi viene “pizzicato” a utilizzare lo smartphone alla guida.

Emiliano Ragoni