New York dichiara guerra agli incidenti invernali dopo il tramonto

New York dichiara guerra agli incidenti invernali dopo il tramonto

Il sindaco di New York, Eric Adams, dà il via alla campagna “Crepuscolo e oscurità” per prevenire gli incidenti invernali dopo il tramonto.

Incidenti da luce crepuscolare: New York pioniera della sicurezza stradale

Il sindaco di New York Eric Adams è partito da una considerazione semplice: dopo il tramonto, l’occhio non ha marcatori di colore, e pertanto la percezione dell’ambiente circostante e in particolare delle distanze cambia. Coi difetti visivi che diventano più insidiosi. Di qui, la sua campagna “Crepuscolo e oscurità” per prevenire gli incidenti invernali serali e notturni, giunta al terzo anno. A peggiorare il tutto, l’ora solare al posto dell’ora legale, che allunga il periodo di buio in cui si viaggia. A rischio specie gli utenti vulnerabili, cioè pedoni, ciclisti e monopattinisti.

“Dusk and Darkness”, con l’aiuto della Polizia

In parallelo a prevenzione e sensibilizzazione, c’è il lavoro a tappeto del celeberrimo NYPD, New York Police Department, con gli agenti pronti a stroncare ogni velleità di chi vorrebbe mettersi al volante in condizioni alterate da alcol o droghe. Un’opera degna di una smart city planetaria, cui dovrebbero guardare un po’ tutte le città del mondo. Coinvolti nel progetto anche i ragazzi: il sindaco ha premiato numerosi studenti per aver creato i video di annunci di servizio pubblico vincitori del concorso cittadino “We’re Walking Here”, ossia “Noi stiamo camminando qui”. Evidente il richiamo al pedone, l’utente più debole della metropoli, con filmati a tema hip hop per dire no alla violenza stradale.

Telecamere ai semafori, aiuto prezioso

Nel rispetto delle normative, a New York ci si avvale anche di tecnologie evolute per ridurre i sinistri serali e notturni: in particolare, le telecamere ai semafori che immortalano chi transita col rosso. “Una morte nelle nostre strade è ancora una morte di troppo: i dati ci mostrano che quando le lancette dell’orologio tornano indietro, gli incidenti aumentano. La nostra campagna aiuterà a mantenere le nostre strade sicure durante le ore di punta. E poiché molti dei nostri incidenti coinvolgono giovani, sappiamo che i nostri migliori messaggeri per prevenire la guida pericolosa sono i ragazzi stessi”, ha detto il sindaco.

Miopia notturna, che insidia

Gli esperti evidenziano le criticità per le persone miopi, cioè che vedono male da lontano. La base di partenza è un errore refrattivo dovuto o a un diametro antero-posteriore del bulbo maggiore rispetto alla norma, o a una curvatura corneale più accentuata, e un eccessivo potere diottrico. Di conseguenza la luce proveniente dall’infinito, quando attraversa i vari mezzi diottrici oculari, converge in una zona anteriore alla retina. Facendo sì che gli oggetti visti a distanza appaiono sfocati. Dopo il tramonto, le cose possono peggiorare: è la miopia notturna, che si verifica quando c’è maggiore difficoltà nella visione in situazioni di bassa illuminazione, anche se la visione diurna è normale.

Il punto di messa a fuoco dell’occhio varia con il livello di luminosità: il problema è causato dalla dilatazione delle pupille, che aggiunge aberrazione sferica e perdita della profondità di campo. In più, esistono individui affetti da cecità notturna: godono di una buona vista durante il giorno e non accusano nessun deterioramento dell’acuità visiva. Solo al tramonto e di notte avvertono problemi visivi più pronunciati. Per capirci, è un po’ come passare molto tempo all’aperto con la luce del Sole forte a una stanza buia.

Anche questione di umore

“La fine dell’ora legale porta più ore di buio e può farci sentire sonnolenti o meno vigili”, ha aggiunto il commissario del Dipartimento di salute e igiene mentale della città di New York, Ashwin Vasan. Pesa la carenza di luce da novembre a febbraio, che si traduce, specie negli individui più sensibili, in una riduzione dei livelli di serotonina, ormone che regola l’umore. Nei casi lievi, una leggera depressione innescata dai cambi di stagione, chiamata disordine affettivo stagionale. Che non è certo alleata della performance del guidatore.

Alessandro Ascione