Esposizione all'amianto: dall'UE una tecnologia di difesa

Esposizione all’amianto: dall’UE una tecnologia di difesa

L’Europarlamento, il 3 ottobre, ha approvato una direttiva per proteggere i lavoratori dell’UE dai rischi per la salute legati all’amianto e per migliorare l’individuazione precoce delle relative fibre attraverso una tecnologia denominata microscopia elettronica. La ristrutturazione degli edifici espone i lavoratori a questo materiale dannoso, utilizzato in passato nel settore delle costruzioni. 

Amianto ancora presente nonostante sia vietato dal 2005

L’amianto è una sostanza cancerogena molto pericolosa, di cui si rintraccia ancora oggi la presenza in diversi settori, come l’edilizia, le ristrutturazioni e il contrasto agli incendi.

Rappresenta la principale causa di cancro legato al lavoro: il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri dell’UE è legato all’esposizione all’amianto.

Nonostante tutte le forme di amianto siano state vietate nell’UE dal 2005, le relative fibre sono ancora presenti in milioni di edifici e infrastrutture e uccidono più di 70.000 persone all’anno in Europa.

Se da un lato il Green Deal incoraggia la ristrutturazione degli edifici per migliorare l’efficienza energetica e garantire una transizione energetica pulita, dall’altro implica che i lavoratori siano esposti a un maggior rischio di tumori professionali.

Con la nuova disciplina, adottata il 3 ottobre, l’UE intende mantenere gli impegni assunti nel piano europeo per la lotta contro il cancro e nel piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali.

Tecnologia per rilevare le fibre di amianto

La direttiva approvata, il cui testo era stato già concordato coi governi UE, punta a diminuire sensibilmente i limiti di esposizione all’amianto dei lavoratori, introducendo l’utilizzo di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto.

Riduzione del livello di esposizione

La nuova direttiva presenta l’ambizioso obiettivo di ridurre l’esposizione alle fibre di amianto al livello più basso possibile.

Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà dieci volte più basso di quello attuale, in quanto il valore limite sarà ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³), soglia che entrerà in vigore immediatamente, in assenza della previsione di un periodo di transizione.

Entro l’intervallo massimo di sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, gli Stati dell’UE dovranno utilizzare una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre, cioé la microscopia elettronica.

Avranno quindi la possibilità di abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili.

Le nuove norme prevedono anche nuovi requisiti per una maggiore protezione dei lavoratori: dovranno indossare dispositivi di protezione individuale e respiratori, gli indumenti dovranno essere puliti in modo sicuro, è prevista una procedura di decontaminazione e requisiti di formazione di maggiore qualità per i lavoratori.

Il presidente della commissione occupazione e affari sociali, Dragoş Pîslaru (Renew, RO), ha dichiarato: “Abbiamo fatto un passo avanti verso un futuro senza amianto. L’adozione di oggi fa parte della grande eredità di Veronique Trillet-Lenoir, che si è battuta senza sosta per la salute dei cittadini europei. Queste nuove norme sull’amianto riducono drasticamente il livello di esposizione dei lavoratori all’amianto, proteggendoli da questo pericoloso agente cancerogeno. Tuttavia, poiché non esiste un livello sicuro di esposizione all’amianto, le nuove norme proteggono anche i lavoratori fornendo loro indumenti protettivi e attrezzature respiratorie, proteggendo coloro che sono in prima linea nell’ondata di rinnovamento degli edifici”.

Véronique Trillet-Lenoir è deceduta il 9 agosto 2023, prima dell’adozione definitiva della direttiva.

Dopo l’adozione formale del Consiglio, la legge sarà pubblicata nella G.U. dell’UE ed entrerà cosi in vigore.