Qualità dell'aria e circolazione stradale: la pianificazione normativa

Qualità dell’aria e circolazione stradale: la pianificazione normativa

Air pollution: 93 percent of world's children breathe polluted air

Il d.l. n. 121/23 (convertito in l. n. 155/23) ha imposto alle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la riduzione dell’inquinamento e qualità dell’aria.

La Direttiva 2008/50/CE. Già dal 2008 il Parlamento europeo ha fissato i limiti alla qualità dell’aria per evitare effetti nocivi per la salute umana e l’ambiente nel suo complesso dando anche le relative prescrizioni perché non fossero superati.

Tra i limiti previsti, anche quelli per biossido di zolfo, PM10, piombo, e monossido di carbonio (art. 13).

La condanna per l’Italia. A seguito di procedura d’infrazione avviata contro l’Italia per il superamento continuato, nel periodo 2008-2017,  dei limiti delle particelle inquinanti PM10 in alcune zone del Paese per a circa il 17% del territorio nazionale, è arrivata la condanna della Corte di Giustizia UE con sentenza 10 novembre 2020.

Si è imposto, quindi, un adeguamento.

L’esecuzione della sentenza UE.  Con d.l. n. 121 del 2023 (convertito in legge, con modifiche, dalla L. 06 novembre 2023, n. 155) è arrivato così l’obbligo per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, i cui valori di particelle inquinanti superavano, appunto, i limiti previsti dalla normativa europea, di ridurre le emissioni e aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria.

Più in dettaglio, al fine di assicurare l’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 10 novembre 2020 nella causa C-644/18 e del 12 maggio 2022 nella causa C-573/19, le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna dovranno provvedere, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto, ad aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando ove necessario i relativi provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti.

I limiti alla circolazione. In attesa dell’aggiornamento imposto, è prevista la possibilità per queste Regioni di disporre la limitazione della circolazione stradale, nel periodo compreso  tra il 1° ottobre e il 31 marzo di ciascun anno, anche della autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 a alimentazione diesel, di categoria “Euro 5”, esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024.

Chiaramente con lo stesso provvedimento con cui si dispone la limitazione alla circolazione stradale, devono essere indicate anche le relative deroghe.

E’ stabilito comunque che la limitazione alla circolazione in via prioritaria venga applicata nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale e ricadenti in zone nelle quali risulta superato uno o più valori limite del materiale particolato PM10 o del biossido di azoto N02.

Si sceglie quindi di garantire quanto più possibile la viabilità e accessibilità delle aree urbane.

Se per l’anno 2024 la limitazione alla circolazione per autovetture e veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 a alimentazione diesel, di categoria “Euro 5” è l’eccezione, a partite dal 1° ottobre 2025 l’ottica invece cambia: la limitazione alla circolazione per questi tipi di autovetture e veicoli commerciali è inserita stabilmente nei piani della qualità dell’aria delle Regioni interessate.

Ciò significa che nel 2025 si passa alla regola della limitazione della circolazione per tali tipi di autovetture e veicoli commerciali, almeno per queste Regioni.

Veicoli storici. In sede di conversione in legge, è stato statuito che attraverso un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare, di concerto col Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della medesima legge di conversione, viene disciplinata la circolazione sul territorio nazionale dei veicoli storici (di cui all’articolo 60 del codice della strada), individuando adeguate percorrenze chilometriche nonché le modalità di accesso di tali veicoli alle aree soggette alle limitazioni della circolazione.

Pericolo per bambini e adolescenti. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) Italia e Europa centro-orientale sono le aree dove i livelli dei principali inquinanti atmosferici rimango superiori alla soglia di sicurezza: bambini e adolescenti sono i più vulnerabili poiché organi e sistema immunitario sono ancora in fase di sviluppo.

La nota informativa “Air pollution anche children’s health” sostiene che l’inquinamento danneggia la salute durante l’infanzia e aumenta il rischio di malattie in età avanzata, ed è anche causa di morti premature.

Per l’AEA nel 2021 oltre il 90% della popolazione urbana dell’UE è stato esposto a livelli nocivi di biossido di azoto, ozono e particolato fine (PM2,5).

Nel 2022 Italia e Europa centro-orientale hanno riportato le concentrazioni più elevate di PM2,5 principalmente a causa dell’uso di combustibili solidi come il carbone per il riscaldamento domestico e nell’industria.

Il Portogallo e Svezia i paesi più virtuosi.

Gli obiettivi UE. La Commissione europea ha fissato per il 2030  l’obiettivo di ridurre di almeno il 55% il numero di decessi prematuri causati dal PM2,5 rispetto ai livelli del 2005 e proposto la revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente.

Che le misure che l’Italia si accinge ad adottare per il 2024/2025 non nascano già datate e vecchie?

Marta Serpolla