Come una città può diventare smart: i tre strumenti del Green Deal Ue

Come una città può diventare smart: i tre strumenti del Green Deal Ue

Volano dell'innovazione digitale, le città sono al centro dei piani di sviluppo dell'UE. Metodi e strumenti di Bruxelles per modellare i centri urbani di domani

Nel processo di integrazione europeo il tema della smart city – ossia l’evoluzione delle città, sempre più interconnesse e digitali – riveste un ruolo primario sia per un generale miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini sia per rispettare gli obiettivi ambientali che l’Unione si è posta con il Green Deal europeo. Primo fra tutti il raggiungimento della completa neutralità carbonica entro il 2050.

Cos’è una smart city

Secondo la definizione che ne dà la Commissione Europea, una smart city è “un luogo che integra al meglio sistemi fisici, digitali e interazione umana, al fine di ridurre al minimo le emissioni inquinanti e ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, a vantaggio della vita dei cittadini e del business”. Un approccio olistico che prescinde da un preciso campo di applicazione, ritenendo smart cities tutte quelle realtà in cui l’innovazione tecnologica viene utilizzata per migliorare la vita della collettività in maniera compatibile con le esigenze ambientali ed economiche.

Più in generale il concetto di smart city si riallaccia a un vero e proprio impegno politico, basato sull’idea che modernizzare la città significhi rendere la comunità più inclusiva, ampliando la platea di persone che ha accesso ai suoi servizi, sostenibile e resiliente (non è un caso che molti progetti a tema smart cities prendano in considerazione problematiche emerse dopo la pandemia e la crisi energetica legata al conflitto in Ucraina).

In questa prospettiva, l’Unione si è data alcuni strumenti e ha avviato alcune specifiche iniziative. Vediamo nel dettaglio.

Il Marketplace

Il principale strumento creato dall’Unione Europea per sostenere e indirizzare lo sviluppo delle città è lo Smart Cities Marketplace. Si tratta di un ecosistema integrato che unisce centinaia di stakeholder di tutti i settori, come mondo della ricerca, amministrazioni pubbliche, piccola e media imprenditoria, investitori e istituti finanziari, organizzazioni non profit, associazioni, comitati e singoli cittadini.

Il Marketplace rappresenta un hub di riferimento per tutti coloro che vogliono sviluppare progetti di smart cities e agisce su tre livelli:

  • Explore, cioè una fase conoscitiva. Tutti gli interessati possono accedere alle informazioni riguardanti progetti già conclusi o in fase di implementazione, grazie a un archivio digitale che racchiude le principali iniziative europee in ambito urbano. Inoltre, attraverso la creazione di Focus groups e Discussion groups il Marketplace permette di alimentare il dibattito e il confronto su tematiche specifiche, contribuendo a fare informazione e a diffondere una cultura delle smart cities.
  • Shape, in cui alcuni esperti svolgono un ruolo di consulenza, fornendo assistenza tecnica gratuita. Questa fase permette di trasformare l’idea di un intervento a tema smart cities in un vero e proprio progetto dettagliato, in grado di incontrare l’interesse di un finanziatore.
  • Deal, il momento finale, che permette di creare opportunità di sovvenzione. In questa fase il Marketplace promuove uno scambio one-to-one tra i potenziali investitori e gli autori dei progetti, con l’obiettivo di raggiungere un accordo di finanziamento.

Ad oggi lo Smart Cities Marketplace può contare 127 progetti avviati, per un valore complessivo di 616,3 milioni di euro e 17 network di investitori coinvolti.

Il Covenant of Mayors

Oltre al Marketplace si segnala il Covenant of Mayors for Climate and Energy, lanciato dalla Commissione nel 2008. Il Covenant riunisce i sindaci e gli amministratori locali che volontariamente decidono di sottoscrivere e implementare nella loro realtà territoriale gli obiettivi dell’Unione in termini di contrasto ai cambiamenti climatici. Chi aderisce all’accordo si impegna a sviluppare un piano energetico sostenibile per tagliare di almeno il 40% le emissioni di CO2 entro il 2030.

Attualmente il Covenant conta oltre 11 mila firme provenienti dagli enti locali di tutti gli stati membri, e nel 2016 è stato affiancato dal Global Covenant of Mayors, che include anche i paesi extra Ue.

Scalable Cities

Altrettanto degno di nota è il programma Scalable Cities, con il quale alcune città si sono impegnate a sviluppare progetti che possono essere replicati facilmente in altre aree urbane.

Sono oltre 120 le città coinvolte (di queste, 48 sono “città-guida”, mentre le altre 72 ne seguono l’esempio) in 18 iniziative che attraversano vari ambiti, dalla mobilità alla logistica, passando per l’edilizia pubblica 2.0, la pianificazione urbana, i servizi digitali al cittadino, l’infrastruttura ICT e la governance, per un totale di oltre 345 milioni di euro in finanziamenti, provenienti dal fondo Horizon 2020.

New European Bauhaus

Infine, citiamo il New European Bauhaus, un modo per unire gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal alla creatività. Attraverso tale piattaforma possono essere presentati e finanziati i progetti più interessanti nell’ambito dell’architettura, del design, dell’arte e della cultura che abbiano attinenza con la tematica della sostenibilità ambientale.

Angelo Berchicci