Auto connesse: vantaggi e allarme criminali informatici

Auto connesse: vantaggi e allarme criminali informatici

Quali sono i veicoli della mobilità del futuro? Si tratta di auto connesse ed elettriche al 100%, con sistemi di ausilio alla guida sofisticati.

Auto connesse: fra pro e contro

Le vetture capaci di comunicare in modo bidirezionale con altri sistemi al di fuori del mezzo sono connesse: condividono l’accesso a internet e ai dati con altri dispositivi. Che si trovano dentro quella macchina e al di fuori della stessa.

Innumerevoli e arcinoti i vantaggi, anzitutto in termini di sicurezza su strade intelligenti e smart cities: la tecnologia acquisisce i dati generati dall’auto, fornisce informazioni sull’infrastruttura a chi guida. Di che tipo? Sulla mobilità, sul traffico, su eventuali incidenti lungo il percorso. E, cosa sempre più importante viste le trasformazioni ambientali, sulle condizioni meteo.

In più, l’auto connessa si scambia dati con altri mezzi, se anche questi sono collegati al web. E ancora, la vettura può collegarsi a vari cloud di energia, trasporti e case intelligenti. Senza dimenticare una possibile comunicazione con utenti dotati di smartphone, come pedoni, ciclisti e monopattinisti.

Vetture proiettate nel futuro in Europa

Il tutto grazie a Lidar (che misurano la distanza da un oggetto illuminandolo con un fascio di impulsi laser), camere che riconoscono gli oggetti in prossimità dell’auto, sensori e GNSS: il Sistema Satellitare Globale di Navigazione

In Europa, un’auto su cinque è connessa: nel 2025, potranno esserlo tre su quattro. Il tutto di pari passo con l’elettrificazione. Le cose vanno più a rilento in Italia, che ha un parco auto vetusto.

Rischio di hackeraggio per le auto connesse

C’è il lato negativo della medaglia: la possibilità che criminali informatici si intrufolino nel sistema. Infatti, Check Point Software Technologies (fornitore leader di soluzioni nel campo della sicurezza informatica per Governi e aziende) mette in allarme i possessori dei veicoli da possibili minacce.

Al di là del dirottamento remoto del veicolo, col conducente invisibile che prende il controllo del veicolo, esiste la compromissione del processo di ricarica: quando un utente ricarica il proprio veicolo, malintenzionati potrebbero manipolare il processo, modificando il livello di carica, interrompendo la carica o addirittura causando danni alle batterie. I criminali informatici potrebbero creare stazioni di ricarica fasulle con l’unico scopo di rubare le informazioni personali una volta collegati.

Occhio pure alla interruzione dolosa della connettività: i criminali impediscono che auto e strada comunichino bene, alterando le informazioni, e inducendo il guidatore a prendere decisioni errate, con conseguenze sulla sicurezza stradale. Con lo scopo di farsi pagare un riscatto da aziende e Governi perché il sistema venga ripristinato.

Attenti ai dati personali. Dentro il sistema auto sono presenti informazioni sensibili: geolocalizzazione, orario e percorso degli spostamenti, rubrica, lista delle chiamate. Senza contare la registrazione di telecamere e microfoni nell’abitacolo.

Le soluzioni? Tenere il software aggiornato, evitare le connessioni Wi-Fi pubbliche, utilizzare password forti e monitorare il veicolo per individuare eventuali comportamenti insoliti: appena qualcosa non quadra, il conducente dovrebbe segnalare il problema al Produttore.