Data Act: c'è accordo tra Consiglio e Parlamento Ue

Data Act: c’è accordo tra Consiglio e Parlamento Ue

Il “Data Act” segna un nuovo tassello nella Strategia Europea per i Dati, puntando non solo alla protezione ma anche alla  libera circolazione dei dati personali

L’intesa del 28 giugno

L’accordo tra Consiglio e Parlamento ha per oggetto la proposta del nuovo regolamento detto “Data Act” circa l’accesso e l’utilizzo equo dei dati (personali e non) generati dall’uso di prodotti connessi (ad es. IoT) e dei servizi correlati.

Goals

Il Data Act si caratterizza per un approccio integrativo del DGA (Data Governance Act, Regolamento 2022/868) e ha lo scopo di:

  • garantire l’equità nell’allocazione del valore dei dati tra i differenti attori digital
  • stimolare un mercato competitivo
  • favorire l’innovazione
  • rendere i dati più accessibili.

A differenza del DGA, che punta allo scambio e al riutilizzo dei dati detenuti da Enti pubblici, in ottica di governance dei dati, il Data Act chiarisce chi può creare valore dai dati e a quali condizioni.

Non solo: la proposta mira anche a normare gli aspetti relativi alla portabilità dei dati, rafforzando il controllo esercitabile sui propri. Inoltre, punta ad impedire l’abuso di asimmetrie contrattuali e a prevedere standard di interoperabilità e misure di salvaguardia contro il trasferimento illecito di dati.

Elementi

Come si legge nel Comunicato, i principali elementi dell’accordo provvisorio riguardano:

  • la portata normativa (ambito di applicazione del Regolamento agli utenti dei dispositivi connessi);
  • gli aspetti di condivisione dei dati (per impedire gli abusi), compensazione (ristoro economico a fronte della messa a disposizione dei dati) e risoluzione delle controversie;
  • dati coperti da segreto (in chiave di diritti di proprietà industriale/intellettuale);
  • strumenti a disposizione degli Enti per accedere ed utilizzare i dati in casi eccezionali;
  • portabilità (per passare efficacemente da un fornitore di servizi di elaborazione dati all’altro) e salvaguardie contro i trasferimenti illeciti di dati;
  • interazione con la normativa vigente (DGA, GDPR, legislazione esistente).

Strategia Europea per i Dati

Tale proposta si incastona in una vera e propria Strategia Europea per i Dati, che in questa nuova era punta non solo alla protezione dei dati personali, ma anche (e soprattutto) alla loro libera circolazione in un mercato sempre più competitivo, in cui gli stessi possano anche essere oggetto di valorizzazione pur nel rispetto delle garanzie e delle tutele tanto faticosamente raggiunte.

Anna Capoluongo