Enforcement Patente accorciata da una “telefonata” per l'art. 173 C.d.S. Maurizio Carv... 07 March 2025 Cds La telefonata che “allunga” la vita Correva il 1994 quando sulle reti televisive, e non solo, iniziò a impazzare un geniale spot dell’allora SIP, la principale azienda italiana per le comunicazioni. Protagonista era l’attore Massimo Lopez, quello del “Trio” comico, colui che vestiva i panni di Don Abbondio nell’esilarante parodia dei Promessi Sposi. Nella pubblicità interpretava un condannato a morte che prima di essere fucilato dai soldati già schierati chiedeva come ultimo desiderio di poter effettuare una telefonata. La richiesta veniva esaudita da uno zelante ufficiale che, però, ignorava come quella telefonata, di fatto, non sarebbe mai terminata. La comunicazione si protraeva, sine die col risultato, per il plotone di esecuzione, di non portare a termine la condanna a morte. Quello spot fece diventare virale la frase “una telefonata allunga la vita” che si trasformò in un vero e proprio tormentone, i cui echi sono ancora percepibili. La telefonata che “accorcia” la patente Oggi, parafrasando quella celeberrima frase, seppur in senso opposto, potremmo dire, a proposito della recente riforma del Codice della Strada, che una telefonata accorcia la patente di guida. Tra le più significative modifiche apportate all’attuale Codice della Strada dalla Legge n. 177 c’è quella del comma 3 bis dell’articolo 173, cioè la parte sanzionatoria del comma 2. Si vieta durante la marcia l’uso di apparecchi radiotelefonici ma anche smartphone, tablet, computer portatili, notebook e similari. E’ l’uso che viene vietato, cioè l’utilizzo di uno di questi apparecchi che comporti anche temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante, e la legge n. 177 ne ha inasprito l’impianto sanzionatorio. Prima dell’entrata in vigore della legge (14 dicembre) chiunque violasse le disposizioni del comma 2 dell’art. 173 era soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa da euro 165 (con la possibilità di usufruire della riduzione del 30%) a euro 660. Ora le conseguenze per chi viola questa specifica norma sono indiscutibilmente peggiori e non solo sul piano strettamente economico. Al considerevole aumento dell’importo pecuniario, da euro 250 a 1000, si aggiunge, aspetto non certo trascurabile, l’applicazione sempre della sanzione accessoria della sospensione della patente di guida. Questa va da un minimo di quindici giorni a un massimo di due mesi, mentre nella precedente impostazione dell’articolo 173, il provvedimento della sospensione ricorreva solo per la recidiva biennale dell’illecito. Patente sospesa in modo “breve” Ma le brutte notizie per gli habitué del telefonino non finiscono qui. Il comma 3 bis del famigerato articolo 173 rientra in quelle quindici condotte espressamente previste dal nuovo articolo 218 ter, quello che ha introdotto la sospensione della patente in relazione al punteggio, sanzione accessoria comunemente ribattezza sospensione breve per distinguerla da quella ordinaria di competenza prefettizia. In virtù della modifica del 173 comma 3 bis del Codice della Strada colui che trasgredisse rischierebbe, nella peggiore delle ipotesi, parecchio! Nell’ordine: il pagamento di una sanzione pecuniaria non propria leggera, la sospensione ordinaria della patente di guida da un minimo di 15 giorni a un massimo di due mesi, la cui applicazione fa venire meno la possibilità della riduzione del 30%, ove il punteggio al momento della contestazione della violazione fosse inferiore a 20 punti, un ulteriore provvedimento sospensivo del titolo di guida. Quest’ultimo va da un minimo di 7 giorni, se il punteggio è tra il 10 e il 19 punti a un massimo di 15 giorni, se, invece, il punteggio complessivo, ricavabile dall’interrogazione dell’archivio dell’Anagrafe nazionale dei conducenti, è inferiore ai 10 punti. Dal 14 dicembre usare durante la marcia il telefonino, nella più ampia accezione del termine uso, anche il solo tenere lo smartphone in mano senza necessariamente telefonare o digitare, è un bel rischio per la nostra patente. E, allora, ricordando quel celebre spot di trentuno anni fa, una telefonata, meglio l’uso del telefono, può davvero accorciare la nostra patente. Patente a rischio per ridurre la sinistrosità stradale La speranza è che questo evidente inasprimento dell’articolo 173, relativamente all’uso durante la marcia del telefonino, possa davvero determinare una drastica riduzione della sinistrosità stradale. L’uso del cellulare è probabilmente la forma massima di distrazione, come certificato anche dalla Commissione europea in un recente studio. Fenomeni sinistrosi dai quali discendono in molti casi non solo danni patrimoniali ma anche, purtroppo, gravissime lesioni, financo letali. Maurizio Carvigno