Tech Legal Pratiche vietate in materia di intelligenza artificiale, gli orientamenti della Commissione UE Laura Biarella 09 February 2025 AI UE La Commissione dell’Unione Europea il 4 febbraio ha pubblicato gli orientamenti sulle pratiche vietate in materia di intelligenza artificiale, come definite dalla legge sull’AI. L’iniziativa evidenzia l’impegno dell’UE a promuovere un panorama dell’IA sicuro ed etico. Indicazioni anche sull’attività di polizia. La legge sull’IA Il Regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 (GU L, 2024/1689, 12.7.2024), nota come “legge sull’intelligenza artificiale“, stabilisce norme armonizzate sull’AI. Tale legge segue un approccio basato sul rischio, classificando i sistemi di IA in diverse categorie di rischio, uno dei quali consiste in pratiche di IA che comportano rischi inaccettabili per i diritti fondamentali e i valori dell’Unione, vietati dall’articolo 5 della legge sull’AI. Le categorie di rischio si distinguono in vietate, ad alto rischio e soggette a obblighi di trasparenza. La stessa legge sull’AI stabilisce norme armonizzate per la immissione sul mercato, messa in servizio e utilizzo dell’intelligenza artificiale (“AI”) nell’Unione. Lo specifico obiettivo è quello promuovere l’innovazione e l’adozione dell’intelligenza artificiale, garantendo al tempo stesso un elevato livello di tutela della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali nell’Unione, compresa la democrazia e la stato di diritto. Le linee guida della Commissione Gli orientamenti forniscono una panoramica delle pratiche di IA ritenute inaccettabili a causa dei loro potenziali rischi per i valori e i diritti fondamentali europei, e affrontano in modo specifico pratiche come la manipolazione dannosa, il punteggio sociale e l’identificazione biometrica remota in tempo reale, tra gli altri. Le linee guida sono concepite per garantire l’applicazione coerente, efficace e uniforme della legge sull’IA in tutta l’Unione europea, fornendo spiegazioni legali ed esempi pratici per aiutare le parti interessate a comprendere e rispettare i requisiti della legge sull’IA. Ai sensi dell’articolo 96, paragrafo 1, lettera b), della legge sull’AI, la Commissione adotta orientamenti pratici attuando le pratiche vietate dall’articolo 5 della legge AI. Il progetto di linee guida mira a implementare la chiarezza giuridica e a fornire approfondimenti. Tale chiarezza è concepita come essenziale per i fornitori e gli utilizzatori dei sistemi di intelligenza artificiale, in quanto i divieti sono direttamente applicabili a decorrere dal 2 febbraio 2025. I divieti L’articolo 5 della legge sull’IA vieta l’immissione sul mercato dell’UE, la messa in servizio o l’uso di determinati sistemi di IA per pratiche di manipolazione, sfruttamento, controllo sociale o sorveglianza, che per loro natura intrinseca violano i diritti fondamentali e i valori dell’Unione. Il considerando 28 della legge sull’AI chiarisce che tali pratiche sono particolarmente dannose e abusive e dovrebbero essere vietate perché contraddicono i valori dell’Unione di rispetto della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia e dello Stato di diritto, nonché i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (“la Carta”), compreso il diritto alla non discriminazione (articolo 21 Carta) e all’uguaglianza (articolo 20), alla protezione dei dati (articolo 8 Carta) e alla vita privata e familiare (articolo 7 Carta) e i diritti del bambino (articolo 24 Carta). I divieti di cui all’articolo 5 della legge AI mirano anche a tutelare il diritto alla libertà di espressione e di informazione (articolo 11 Carta), la libertà di riunione e di associazione (articolo 12 Carta), la libertà di pensiero, di coscienza e di religione (articolo 10 Carta), il diritto a un ricorso effettivo e a un giusto processo (articolo 47 Carta) e la presunzione di innocenza e il diritto di difesa (articolo 48 Carta). Valenza delle Linee Guida Nonostante offrano informazioni preziose sull’interpretazione dei divieti da parte della Commissione, non sono vincolanti, con interpretazioni autorevoli riservate alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Più precisamente, la Commissione Ue ha approvato il progetto di orientamenti, tuttavia non lo ha ancora adottato formalmente. Gli orientamenti saranno adottati in modo formale dalla Commissione in una data successiva, quando tutte le lingue sono disponibili versioni. Solo da quel momento le Linee Guida saranno operative e applicabili. Previsioni di criminalità basate sulla posizione o geospaziali o basate sul luogo Le previsioni sulla criminalità basate sulla posizione, geospaziali o locali si basano sul luogo o sull’ubicazione del reato o sulla probabilità che in tali aree venga commesso un reato. In linea di principio, tale attività di polizia non implica la valutazione di un individuo specifico, pertanto non rientrano nel campo di applicazione del divieto. Tra gli esempi di previsioni della criminalità basate sulla posizione o geospaziali, ovvero sul luogo, pubblicati dal documento in questione: il sistema di polizia predittiva basato sull’intelligenza artificiale fornisce un punteggio della probabilità di criminalità in diverse aree di una città sulla base dei precedenti tassi di criminalità per area e altre informazioni di supporto come mappe stradali, per evidenziare un rischio elevato di tipi specifici di criminalità, ad es. furti con scasso, crimini con armi da taglio, ecc. e aiutare le autorità di contrasto a determinare dove schierare meno o più pattuglie/presenze di polizia per svolgere attività di polizia di prossimità per interrompere e scoraggiare le attività criminali; un’autorità doganale utilizza strumenti di analisi dei rischi basati sull’intelligenza artificiale per prevedere la probabilità dell’ubicazione di narcotici o merci illecite, ad esempio sulla base di rotte di traffico note; un dipartimento di polizia impiega sistemi basati sull’intelligenza artificiale per rilevare e localizzare gli spari in tempo reale. Il sistema utilizza sensori acustici nelle aree urbane per identificare i suoni degli spari e triangolare la loro posizione, fornendo agli agenti dati utilizzabili per facilitare l’individuazione e l’indagine dei crimini.
Il Regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 (GU L, 2024/1689, 12.7.2024), nota come “legge sull’intelligenza artificiale“, stabilisce norme armonizzate sull’AI. Tale legge segue un approccio basato sul rischio, classificando i sistemi di IA in diverse categorie di rischio, uno dei quali consiste in pratiche di IA che comportano rischi inaccettabili per i diritti fondamentali e i valori dell’Unione, vietati dall’articolo 5 della legge sull’AI. Le categorie di rischio si distinguono in vietate, ad alto rischio e soggette a obblighi di trasparenza. La stessa legge sull’AI stabilisce norme armonizzate per la immissione sul mercato, messa in servizio e utilizzo dell’intelligenza artificiale (“AI”) nell’Unione. Lo specifico obiettivo è quello promuovere l’innovazione e l’adozione dell’intelligenza artificiale, garantendo al tempo stesso un elevato livello di tutela della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali nell’Unione, compresa la democrazia e la stato di diritto. Le linee guida della Commissione Gli orientamenti forniscono una panoramica delle pratiche di IA ritenute inaccettabili a causa dei loro potenziali rischi per i valori e i diritti fondamentali europei, e affrontano in modo specifico pratiche come la manipolazione dannosa, il punteggio sociale e l’identificazione biometrica remota in tempo reale, tra gli altri. Le linee guida sono concepite per garantire l’applicazione coerente, efficace e uniforme della legge sull’IA in tutta l’Unione europea, fornendo spiegazioni legali ed esempi pratici per aiutare le parti interessate a comprendere e rispettare i requisiti della legge sull’IA. Ai sensi dell’articolo 96, paragrafo 1, lettera b), della legge sull’AI, la Commissione adotta orientamenti pratici attuando le pratiche vietate dall’articolo 5 della legge AI. Il progetto di linee guida mira a implementare la chiarezza giuridica e a fornire approfondimenti. Tale chiarezza è concepita come essenziale per i fornitori e gli utilizzatori dei sistemi di intelligenza artificiale, in quanto i divieti sono direttamente applicabili a decorrere dal 2 febbraio 2025. I divieti L’articolo 5 della legge sull’IA vieta l’immissione sul mercato dell’UE, la messa in servizio o l’uso di determinati sistemi di IA per pratiche di manipolazione, sfruttamento, controllo sociale o sorveglianza, che per loro natura intrinseca violano i diritti fondamentali e i valori dell’Unione. Il considerando 28 della legge sull’AI chiarisce che tali pratiche sono particolarmente dannose e abusive e dovrebbero essere vietate perché contraddicono i valori dell’Unione di rispetto della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia e dello Stato di diritto, nonché i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (“la Carta”), compreso il diritto alla non discriminazione (articolo 21 Carta) e all’uguaglianza (articolo 20), alla protezione dei dati (articolo 8 Carta) e alla vita privata e familiare (articolo 7 Carta) e i diritti del bambino (articolo 24 Carta). I divieti di cui all’articolo 5 della legge AI mirano anche a tutelare il diritto alla libertà di espressione e di informazione (articolo 11 Carta), la libertà di riunione e di associazione (articolo 12 Carta), la libertà di pensiero, di coscienza e di religione (articolo 10 Carta), il diritto a un ricorso effettivo e a un giusto processo (articolo 47 Carta) e la presunzione di innocenza e il diritto di difesa (articolo 48 Carta). Valenza delle Linee Guida Nonostante offrano informazioni preziose sull’interpretazione dei divieti da parte della Commissione, non sono vincolanti, con interpretazioni autorevoli riservate alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Più precisamente, la Commissione Ue ha approvato il progetto di orientamenti, tuttavia non lo ha ancora adottato formalmente. Gli orientamenti saranno adottati in modo formale dalla Commissione in una data successiva, quando tutte le lingue sono disponibili versioni. Solo da quel momento le Linee Guida saranno operative e applicabili. Previsioni di criminalità basate sulla posizione o geospaziali o basate sul luogo Le previsioni sulla criminalità basate sulla posizione, geospaziali o locali si basano sul luogo o sull’ubicazione del reato o sulla probabilità che in tali aree venga commesso un reato. In linea di principio, tale attività di polizia non implica la valutazione di un individuo specifico, pertanto non rientrano nel campo di applicazione del divieto. Tra gli esempi di previsioni della criminalità basate sulla posizione o geospaziali, ovvero sul luogo, pubblicati dal documento in questione: il sistema di polizia predittiva basato sull’intelligenza artificiale fornisce un punteggio della probabilità di criminalità in diverse aree di una città sulla base dei precedenti tassi di criminalità per area e altre informazioni di supporto come mappe stradali, per evidenziare un rischio elevato di tipi specifici di criminalità, ad es. furti con scasso, crimini con armi da taglio, ecc. e aiutare le autorità di contrasto a determinare dove schierare meno o più pattuglie/presenze di polizia per svolgere attività di polizia di prossimità per interrompere e scoraggiare le attività criminali; un’autorità doganale utilizza strumenti di analisi dei rischi basati sull’intelligenza artificiale per prevedere la probabilità dell’ubicazione di narcotici o merci illecite, ad esempio sulla base di rotte di traffico note; un dipartimento di polizia impiega sistemi basati sull’intelligenza artificiale per rilevare e localizzare gli spari in tempo reale. Il sistema utilizza sensori acustici nelle aree urbane per identificare i suoni degli spari e triangolare la loro posizione, fornendo agli agenti dati utilizzabili per facilitare l’individuazione e l’indagine dei crimini.