Guida semiautonoma, i conducenti sono sempre responsabili

Guida semiautonoma, i conducenti sono sempre responsabili

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La Task Force europea istituita per far luce sugli ADAS ha stabilito che il conducente è sempre l’unico responsabile, anche in caso di attivazione di un sistema di guida semiautonomo

La Task Force europea istituita per fare chiarezza sugli Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) ha predisposto un documento riguardante i sistemi di assistenza alla guida, DCAS – Driver Control Assistance Systems.

Il gruppo di lavoro ha scritto una regolamentazione che stabilisce norme uniformi per l’approvazione dei veicoli dotati di sistemi di assistenza al controllo del conducente.

Sulle responsabilità si è fatta chiarezza sui sistemi che supportano manovre autonome e che permettono di evitare richieste di Hands-on (mani sul volante), mantenendo l’auto al centro della carreggiata e correggendo eventuali errori del conducente.

Questione di responsabilità

Il conducente, pur assistito dal sistema, non può mai essere sostituito dal DCAS.

Questo, come viene sottolineato all’interno del documento, è un aspetto cruciale che distingue i sistemi di livello 2 (come i DCAS) da quelli di livello superiore, come quelli conformi ai livelli 3-5 secondo la classificazione SAE J3016.

I DCAS assistono il conducente in situazioni di guida ordinaria o in momenti critici, ma il conducente deve mantenere il controllo attivo e supervisionare continuamente il comportamento del veicolo.

Quindi, in caso di incidente, è sempre il conducente l’unico responsabile.

Il costruttore di auto può richiedere l’intervento del conducente con differenti modalità.

Nello specifico, sono previste tre principali tipologie di richieste:

  • Hands-On Request (HOR): viene richiesto di rimettere le mani sul volante; questo accade in caso si rilevi che queste non siano posizionate correttamente o che il conducente sia disimpegnato da quello che è il suo compito di guida.
  • Eyes-On Request (EOR): nel caso in cui rilevi che il conducente sia effettivamente distratto, il guidatore viene invitato a riportare l’attenzione sulla strada.
  • Direct Control Alert (DCA): è il contesto più critico; quando si avvicinano situazioni di rischio o di imminente collisione, il guidatore viene intimato a riprendere immediatamente il controllo del veicolo.
  • Prestare attenzione, sempre e comunque

Il documento predisposto dalla Task Force fa alcune precisazioni in merito al livello di automazione.

Quando il sistema DCAS assiste nelle manovre, il conducente deve iniziare la manovra o confermare la manovra.

Anche se la manovra è proposta dal sistema, la responsabilità rimane sempre del conducente, il quale deve confermare o rifiutare la manovra ed essere pronto a intervenire in caso di necessità.

Il sistema può proporre manovre, ma non può iniziarle autonomamente senza l’approvazione del conducente, salvo in casi di emergenza per evitare collisioni.

Il fondamentale ruolo dei costruttori

ll documento non stabilisce requisiti legali direttamente rivolti al conducente, tuttavia, fornisce linee guida su come i produttori debbano informare e formare i conducenti sull’uso sicuro dei sistemi DCAS.

Inoltre, avverte che una comunicazione di marketing inaccurata potrebbe portare a una sovrastima delle capacità del sistema.

L’industria automobilistica sta spingendo l’UNECE per ottenere regolamenti che consentano a tali sistemi di essere azionati “a mani libere” e che permettano al sistema di decidere in autonomia i cambi di corsia.

L’ETSC, European Transport Safety Council, sostiene che dovrebbe esserci una chiara linea di demarcazione tra i sistemi di assistenza e quelli completamente automatizzati (livello 3 e superiore).

L’organizzazione auspica che i sistemi di assistenza siano sempre “diretti”, così che il conducente sappia che è lui a comandare.

L’ETSC sostiene inoltre che un sistema di assistenza non dovrebbe essere autorizzato a cambiare corsia senza l’esplicito consenso del conducente.

In ogni caso, anche in caso dell’attivazione di un sistema in grado di compiere manovre in autonomia, il conducente rimane sempre l’unico responsabile.

Emiliano Ragoni