Perché la velocità è causa degli incidenti stradali gravi?

Perché la velocità è causa degli incidenti stradali gravi?

L’eccesso di velocità è l’infrazione amministrativa annoverata tra le principali cause di incidenti gravi.

Potrebbe sembrare una domanda banale, ma nella crescente disputa sugli autovelox e la loro presunta funzione repressiva, si è spesso dimenticato il vero motivo per cui il rispetto dei limiti di velocità è cruciale per la sicurezza stradale.

La velocità eccessiva non è solo un’infrazione amministrativa; è una delle principali cause di incidenti gravi, con conseguenze devastanti che toccano la vita di chiunque utilizzi la strada.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distrazioni alla guida sono in aumento, è essenziale comprendere perché la velocità è così strettamente legata alla sicurezza della circolazione.

La velocità è una delle principali cause di incidenti stradali gravi, per diversi motivi.

Maggiore energia cinetica

Quando un veicolo si muove a velocità elevata, l’energia cinetica (l’energia associata al movimento) aumenta esponenzialmente.

In caso di collisione, questa energia deve essere dissipata, provocando danni molto più gravi ai veicoli e alle persone coinvolte.

Tempi di reazione ridotti

Il tempo di reazione è l’intervallo tra il momento in cui un conducente percepisce un pericolo (come un ostacolo sulla strada) e il momento in cui inizia effettivamente a reagire, ad esempio premendo il freno.

In media, il tempo di reazione umano varia da 1 a 1,5 secondi, ma può aumentare se il conducente è stanco, distratto o sotto l’influenza di alcol o droghe.

La relazione tra velocità e tempo di reazione è una variabile che incide fortemente sulla sicurezza stradale, poiché durante la fase di reazione il veicolo continua a muoversi alla velocità a cui stava viaggiando prima che il conducente inizi a frenare.

A velocità più elevate, il veicolo percorre una distanza maggiore durante questo tempo.

Ad esempio, un veicolo che viaggia a 50 km/h percorre circa 14 metri durante un secondo di reazione.

Se la velocità è raddoppiata a 100 km/h, il veicolo percorrerà circa 28 metri nello stesso lasso di tempo.

Ne deriva, inevitabilmente, un aumento dello spazio di frenata, poiché a velocità più elevate non solo lo spazio percorso durante il tempo di reazione è maggiore, ma anche lo spazio necessario per fermare completamente il veicolo dopo che il conducente ha iniziato a frenare aumenta esponenzialmente.

A questo fattore occorre aggiungere che la distanza di arresto non dipende solo dal tempo di reazione, ma anche dalla velocità e dalle condizioni dei freni, delle gomme e della strada.

Più velocità, minore sicurezza

È stato evidenziato come a velocità elevate il margine di sicurezza per evitare incidenti si riduca drasticamente.

In un mondo sempre più iperconnesso, con il surriscaldamento cognitivo e la nostra incapacità di fare a meno delle connessioni durante la guida, anche la più piccola distrazione produce un ulteriore ritardo nel tempo di reazione, ritardo che è ancora più incisivo se la velocità è elevata.

Per questa ragione, anche una leggera riduzione della velocità può fare una grande differenza nel tempo di reazione utile e nella distanza di frenata, aumentando significativamente le possibilità di evitare un incidente o, quantomeno, di ridurne la gravità.

Quali attività per imporre una riduzione della velocità e il rispetto delle norme?

Abbiamo sottolineato come, a velocità elevata, il tempo che un conducente ha a disposizione per reagire a un imprevisto, come un ostacolo o un altro veicolo, sia molto inferiore, tanto da poter generare effetti irreversibili, come il decesso a seguito di un incidente.

Volendo riepilogare:

  • spazio di frenata più lungo: più alta è la velocità, maggiore è la distanza necessaria per fermare il veicolo una volta che il conducente inizia a frenare. Questo aumenta il rischio di collisioni, soprattutto in situazioni di emergenza;
  • minor controllo del veicolo: a velocità elevate, è più difficile mantenere il controllo del veicolo, specialmente in condizioni di guida non ideali, come strade bagnate, curve strette o traffico intenso;
  • maggiore impatto in caso di incidente: quando si verifica un incidente ad alta velocità, l’impatto è molto più violento e letale per le persone. Infatti, si producono più facilmente lesioni gravi o fatali sia per i passeggeri del veicolo che per altri utenti della strada coinvolti, soprattutto in quegli incidenti che vedono coinvolti utenti vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti.

Tutti questi fattori combinati spiegano perché la velocità è così strettamente correlata alla gravità degli incidenti stradali.

Ridurre la velocità non solo diminuisce la probabilità di un incidente, ma può anche ridurre significativamente la gravità delle conseguenze in caso di collisione.

Laddove un utente della strada, irresponsabilmente, decide di violare i limiti di velocità, assume anche una maggiore probabilità di causare un incidente grave.

Per tutte le volte che, solo per un caso fortuito, questo non accade, è giusto che risponda della violazione amministrativa, che solo gli strumenti possono accertare.

Non potrebbe un poliziotto, con la sola vista, misurare un superamento della velocità; è necessario che strumenti significativamente e tecnologicamente predisposti accertino inequivocabilmente il superamento di un limite affinché chi viola risponda del suo comportamento pagando la sanzione.

Non dimentichiamoci affatto che, su 38,7 milioni di patenti attive in Italia (fonte MIT), a fronte di poche persone che non rispettano i limiti, ce ne sono milioni che non fanno udire la loro voce perché inclini al rispetto delle regole!

Sono queste persone che vanno maggiormente tutelate, anche per il loro senso civico.

Monica Di Sante