Genova 2050, il piano per diventare la città "dei 15 minuti. Quattro linee strategiche

Genova 2050, il piano per diventare la città “dei 15 minuti. Quattro linee strategiche

Presentate a Genova le quattro linee strategiche per trasformare, entro il 2050, il capoluogo ligure nella città “dei 15 minuti”

L’assessore all’Urbanistica di Genova Mario Mascia ha presentato le linee guida del piano strategico che dovrà guidare il capoluogo ligure verso il 2050. Il progetto pone l’obiettivo di far diventare Genova la città “dei 15 minuti”, puntando su ecnologia, piano verde, economia del mare e sulla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico.

Genova, entro 25 anni, vuole diventare un luogo in cui tutto sia a 15 minuti di distanza. Sono previsti, quindi, interventi sulle connessioni tra i vari municipi. Si punterà su un miglioramento del trasporto pubbico, sulla differenziazione di servizi tra ospedali e ambulatori e non solo.

Nel progetto ci saranno anche la costruzione di una rete di impianti sportivi differenziati tra campi, palazzetti stadi e l’incremento di poli culturali.

Genova 2050: smart, green, blue e friendly

Genova 2050, il piano per diventare la città “dei 15 minuti. Quattro linee strategiche

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Le linee strategiche, come riporta Primocanale, saranno quattro. Per una Genova smart, green, blue e friendly.

Per una città smart si punterà sulla promozione dell’innovazione tecnologica e non solo. Fondamentali saranno l’attrazione di nuove competenze, il potenziamento del sistema infrastrutturale, la valorizzazione delle attività tipiche e lo sviluppo di nuove infrastrutture digitali.

Genova 2050 sarà anche green. Bisognerà mappare il rischio climatico, ma anche promuovere la transizione ecologica. Con il termine “blue” si intende la volontà di favorire l’integrazione e l’interazione porto-città, Zis e retroporto. Con, inoltre, l’incremento della fruibilità della cosa, favorendo la blue growth.

Una città friendly. Una città che valorizzi la sicurezza urbana, promuovendo anche la residenza in aree in abbandono. Questo tramite un potenziamento dei servizi e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico.