Qualità della vita e sicurezza in Italia, le città migliori

Qualità della vita e sicurezza in Italia, le città migliori

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L’Indice della Qualità della Vita elaborato dal Sole 24 Ore offre una fotografia del benessere nelle province italiane, misurando variabili che contemplano salute, reddito, cultura e sicurezza. I risultati sono interessanti, con Bergamo che ha strappato la vittoria come città dove di vive meglio. Leadership negativa per Milano, che balza al primo posto per numero di denunce.

L’Italia è un Paese sicuro? Si vive bene? Com’è la qualità della vita?

Questa e tante altre domande che riguardano il nostro Paese ce le poniamo o ci vengono poste quasi quotidianamente, magari da persone che stanno conoscendo il nostro Paese.

Per rispondere in maniera oggettiva è necessario dare dei numeri.

Si è preso la briga di portare a termine questo arduo compito il Sole24 che, come ogni anno, ha elaborato l’Indice della Qualità della Vita. I

l lavoro di ricerca (disponibile qui) offre una dettagliata fotografia del benessere nelle province italiane, misurando variabili che spaziano dalla salute al reddito, dalla cultura alla sicurezza.

La ricerca valuta il benessere nelle province nostrane attraverso 90 indicatori suddivisi in sei categorie tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.

Questo report risulta un prezioso strumento per amministratori e cittadini, poiché traccia le diseguaglianze e i punti di forza del nostro Paese, evidenziando come fattori socio-economici, demografici e culturali influiscano direttamente sulla qualità della vita.

Chi sale e chi scende

Cosa è emerso dalla ricerca del Sole sulla Qualità della vita?

Al primo posto si è piazzata Bergamo che, per la prima volta, vince l’indagine del Sole 24 Ore.

Completano il podio altre due città del Nord: Trento e Bolzano.

Nella top 10 trionfa il Nord-Est, con Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto tra le Regioni più presenti: Monza e Brianza (4ª) tallona il podio, seguita dall’altra lombarda, Cremona (5ª).

Segue Udine, vincitrice dell’edizione 2023 e che, nel complesso, ha registrato performance positive anche quest’anno.

Tra le prime dieci spiccano anche Verona e Vicenza, rispettivamente al 7° e all’8° posto.

Le grandi città, al netto di Bologna (9ª), scendono di diverse posizioni: Milano è 12ª, Firenze 36ª e Roma al 59° posto.

Il Sud rimane fanalino di coda, con Reggio Calabria in maglia nera. Tuttavia, anche per quanto riguarda il meridione ci sono segnali di ripresa.

La sicurezza

Tra i parametri più analizzati e discussi dall’indagine rientra il delicato tema della sicurezza, che incide profondamente sulla percezione e sulla realtà del benessere individuale e collettivo.

In un contesto post-pandemico, in cui il ritorno alla normalità ha visto anche una ripresa di determinati fenomeni criminali, è fondamentale comprendere come le diverse regioni del Paese affrontino la questione.

Sicurezza: una sfida per le città italiane

L’analisi della sicurezza nelle province italiane rivela tendenze complesse e differenziate, delineando una mappa della criminalità che evidenzia criticità specifiche.

L’indicatore si basa sui dati relativi alle denunce raccolti dal Ministero dell’Interno, concentrandosi su reati come furti, rapine, truffe e crimini violenti.

Le tre città metropolitane, Milano, Roma e Firenze, in testa per numero di reati denunciati, ciascuna con oltre 6mila episodi ogni 100mila abitanti, seguite da Rimini, che si posiziona al quarto posto.

Rispetto al 2019 lieve aumento (+4,9) a Milano, balzo (+16,7%) nella Capitale.

Boom di rapine a Firenze.

Bisogna precisare che il “peso” delle aree metropolitane, che poi sono anche le città più turistiche, non deve stupire: a Milano e Roma vive circa il 13% della popolazione italiane.

Inoltre, sulla frequenza degli illeciti gioca un ruolo chiave la presenza di visitatori.

Tendenze nazionali

A livello nazionale, alcuni reati specifici sono in crescita: è la prima volta dal 2023.

Numeri alla mano, i reati nel 2023 sono stati 2,34 milioni, pari all’1,7%, in aumento del 3,8% sul 2022:

• Percosse: 16.645 denunce nel 2023, con un aumento del 3,1% rispetto al 2022.

• Rapine in pubblica via: 16.561 episodi, in crescita del 9,5%.

• Crimini contro la persona: un trend che richiede un’attenzione particolare per prevenire episodi di violenza nelle famiglie e nei luoghi pubblici.

Milano capitale della criminalità

Milano si conferma al primo posto per denunce complessive, pari a 7.039, seconda per rapine, terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti.

Con un numero elevato di reati in rapporto alla popolazione, la città riflette le sfide di un grande centro urbano caratterizzato da un’elevata densità demografica e da una complessità sociale ed economica che può generare opportunità per fenomeni criminali:

• Furti: Milano guida la classifica, con un’incidenza che la colloca ben al di sopra della media nazionale.

• Rapine: la provincia meneghina occupa il secondo posto, seguita a breve distanza da Roma.

• Reati legati agli stupefacenti: quinta posizione, a conferma di un problema strutturale legato al traffico e consumo di droga.

Nonostante questi numeri, il dibattito pubblico milanese pone l’accento su una crescente attenzione alla prevenzione, con nuove tecnologie e strategie di sorveglianza messe in atto dalle istituzioni locali.

Roma, tra reati tradizionali e nuove minacce

La capitale italiana, seconda nella classifica generale, ha registrato un incremento dell’11% delle denunce (6.071 ogni 100mila abitanti) rispetto al 2023:

• Furti: 3.465 denunce ogni 100.000 abitanti, con una crescita del 17% rispetto all’anno precedente.

• Rapine in pubblica via: con un aumento del 24%, Roma si trova in una posizione di allerta, in particolare nelle zone centrali e nei quartieri periferici.

• Truffe informatiche: come nel resto d’Italia, la sicurezza digitale emerge come una priorità.

Firenze e le rapine in aumento

Firenze registra il primato per il numero di rapine: 136 ogni 100.000 abitanti, con un incremento del 56% rispetto al 2022.

In particolare, le rapine in pubblica via hanno visto un aumento significativo, riflettendo una sfida per il controllo del territorio in un contesto urbano con una forte presenza di turisti.

Conclusioni

Nonostante l’aumento di alcuni reati specifici, secondo gli esperti non sussistono i presupposti per parlare di un allarme sociale generalizzato.

L’Italia continua a essere più sicura rispetto a dieci anni fa, ma le tendenze in crescita negli ultimi anni richiedono un monitoraggio attento.

In particolare, l’aumento delle truffe informatiche evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza digitale.

Bisogna attenzionare il caso di Milano, città che viene spesso presa a modello per mobilità sostenibile, soluzioni tecnologiche e di smart city.

Purtroppo questa volta viene chiamata in causa per fenomeno negativi che, tuttavia, possono essere prevenuti adottando le giuste tecnologiche di sicurezza.

Emiliano Ragoni