Monopattino e nuovo codice della strada, connubio impossibile?

Monopattino e nuovo codice della strada, connubio impossibile?

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Il nuovo codice della strada impone una stretta alla mobilità alternativa: una condanna a morte per il monopattino e lo sharing pubblico?

Monopattino e nuove norme, vediamoci meglio…

Ed ecco il regalo di Natale: il nuovo codice della strada, perché tra la firma del Presidente della Repubblica, i tempi di  pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e la vacatio legis, si arriva è arrivati giusto giusto a ridosso del Santo Natale.

L’entrata in vigore ha coinciso, infatti, con la data del 14 dicembre.

Serviranno, poi, dei decreti attuativi del MIT, ma ci vorrà un po’ di tempo, ancora, almeno per taluni aspetti.

Con il codice arriva una stretta su alcool e sostanze stupefacenti.

Sono introdotte (ma anche reintrodotte) misure restrittive sul connubio neopatentato/potenza motore, uso del telefonino e abbandono degli animali.

Si arriva a novellate modalità attuative della sospensione della patente stessa.

Anche la micro mobilità è interessata dal nuovo testo, come si è già letto e si vedrà meglio a breve.

Come consuetudine, ogni nuovo atto normativo è passato ai “raggi x” da tutti.

Questo passaggio viene effettuato dalla stampa – per esempio – per meglio informare l’utenza, ma non solo.

Si pensi alle forze di polizia, per prendere coscienza delle differenze intervenute nelle condotte sanzionate in precedenza, e dagli stakeholder interessati dal particolare passaggio normativo.

Circa questi ultimi attori, gli stessi possono coincidere con figure di varia natura:

  • gli enti proprietari delle strade;
  • i produttori di automezzi;
  • le amministrazioni che si dotano di mobility manager;
  • gli utenti della strada tutti, ovviamente, interessati dalle modifiche sopraggiunte.

Certamente com’è solito, il rischio di polemiche è dietro l’angolo.

Queste possono essere tante, anche perché taluni assunti redatti perplimono parecchio e hanno come protagonisti:

  • chi assume cannabinoidi, che non può guidare, anche in presenza di prescrizione medica (si pensi a chi soffre di artriti, osteoartrosi, fibromialgia, per esempio, ma non solo);
  • chi effettua il sorpasso di una bici o monopattino, che ha l’obbligo di mantenere 1,5 mt di distanza da essi (distanza rilevabile solo in sede di impatto, però; esempio di infrazione potenzialmente impossibile o dalla forte soggettività).

Vero è che minacciare sanzioni sempre più pesanti pare essere diventato un grande classico.

Il paradigma punitivo prevale sempre più su quello educativo, in alcuni casi anche a danno di operatori economici.

…ed eccoci alla micro mobilità

Il mantra del monopattino nasce e si accresce, indubbiamente, durante il covid.

Il periodo pandemico è stato l’ideale panacea per questo segmento di mercato.

Il momento aveva come task l’alleggerimento del trasporto pubblico e quindi una ripresa “dolce” della mobilità dopo il lock down.

Per arrivare a questo, l’esecutivo pro-tempore aveva predisposto, anche, un sistema di bonus per l’acquisto di mezzi alternativi (credito d’imposta), come il monopattino e la bici, appunto, che si è trascinato fino a epoca recentissima.

Quindi, il monopattino entra ufficialmente nella vita dell’italiano e, parimenti, sull’intero scenario europeo.

Cominciano anche i primi problemi:

  • L’incuria verso i mezzi, i monopattini “pubblici”, favoriti dallo sharing, vengono sovente abbandonati al di fuori dagli stalli;
  • l’ineducazione degli utilizzatori, che comporta problemi alla circolazione stradale (corse su marciapiedi, ma anche contromano);
  • una nuova casistica – importante, come trend – di incidenti stradali.

monopattino

Alla luce di quanto detto, molte sono le città europee che hanno cominciato a vietare la circolazione dei monopattini nei loro centri, anche in Italia vi sono delle amministrazioni che cercano di arginare il fenomeno con ordinanze ad hoc, imponendo – quantomeno – il caschetto protettivo, ma sono palliativi cassati dalla magistratura amministrativa.

Il trend degli incidenti stradali risulta essere in crescita nell’ultimo triennio, stante il monopattino venga – appunto – osservato dal 2020:

  • 16 i deceduti nel 2022, 21 nel 2023, nel 2024, secondo i dati dell’osservatorio dell’ASAPS, i decessi sono 17, almeno fino a metà novembre;
  • gli incidenti, che coinvolgono un monopattino, sono stati invece, 3.365 nel 2023 e 2.929 nel 2022, per il 2024 non vi sono ancora dei dati definitivi assestati.

Sulla base di queste variabili di contesto, l’esecutivo Meloni ha optato per un cambio di rotta: obbligo di caschetto e assicurazione per il monopattino.

Circa la polizza assicurativa, in realtà anche per il monopattino, queste erano già esistenti sul mercato,  con una spesa iniziale che poteva oscillare tra le 40 e le 75 euro (RC capofamiglia o RC mobilità).

Il punto è che ora, a riforma in essere, bisognerà vedere come gli operatori di mercato interverranno sulla pezzatura di questo servizio, considerando che non sarà più legata alla persona ma alla targa, così come avviene per un qualsiasi veicolo su strada.

Ancora, per quanto concerne lo sharing pubblico, le società fanno rilevare come un forte problema gestionale interessi la fornitura dei casco, il quale può essere facilmente oggetto di furto, significando che la dotazione dello stesso potrebbe comportare un notevole aggravio di costi (sostituzioni continue di quanto asportato).

Si arriverà a una fuga degli operatori economici della micro mobility dall’Italia?

Nel frattempo, largo all’ironia sul web, seppur è un’amara conseguenza dell’inadeguatezza di alcuni utenti.

Silvestro Marascio