Smart city e inclusività, i pericoli per le persone sorde nelle città del futuro

Smart city e inclusività, i pericoli per le persone sorde nelle città del futuro

Le smart city stanno trasformando il modo in cui viviamo, offrendo infrastrutture intelligenti, tecnologie avanzate e servizi più efficienti per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, per le persone sorde o sordomute, queste innovazioni possono comportare sfide significative, soprattutto se le tecnologie urbane non sono progettate con un approccio inclusivo.

E’ innegabile che le smart city offrono numerosi vantaggi per i cittadini, ma possono presentare specifici pericoli e sfide per le persone sorde o sordomute, legati principalmente all’accesso e alla fruibilità delle tecnologie urbane.

Per superare queste barriere, è essenziale che le città del futuro integrino tecnologie più accessibili e soluzioni inclusive.

Ad esempio, l’installazione di allarmi visivi o connesse a dispositivi personali, come smartphone o smartwatch che vibrano in caso di emergenze, potrebbe migliorare la sicurezza delle persone sorde.

Inoltre, la progettazione di assistenti virtuali che supportano input visivi o testuali garantirebbe un’interazione più equa con le tecnologie intelligenti.

Ecco alcuni dei principali pericoli:

Accesso limitato alle informazioni audio

Molti sistemi di comunicazione e allarme nelle città intelligenti sono ancora basati su segnali acustici:

  • Sistemi di allarme: sirene per emergenze (incendi, evacuazioni) possono non essere udite, rendendo difficile per una persona sorda rendersi conto del pericolo.
  • Annunci pubblici: in ambienti come stazioni ferroviarie, metropolitane o aeroporti, gli annunci vocali di modifiche o emergenze potrebbero non essere accessibili.
  • Segnaletica inadeguata: anche la segnaletica nelle smart city non è sempre progettata per essere accessibile a tutti. Ad esempio, gli attraversamenti pedonali con segnali acustici per le persone ipovedenti potrebbero risultare poco efficaci per le persone sorde, a meno che non vengano accompagnati da segnali visivi chiari. Inoltre, nei sistemi di trasporto pubblico, come tram e autobus, gli avvisi sonori di fermate e cambi di percorso non sempre sono supportati da messaggi visivi o testuali sufficienti. In situazioni di emergenza, una mancanza di segnaletica visiva chiara e di sistemi che possano trasmettere le informazioni tramite vibrazioni o segnali tattili potrebbe esporre le persone sorde a situazioni di pericolo.

Difficoltà di comunicazione con sistemi automatizzati

Per superare queste barriere, è essenziale che le città del futuro integrino tecnologie più accessibili e soluzioni inclusive.

Ad esempio, l’installazione di allarmi visivi o connesse a dispositivi personali, come smartphone o smartwatch che vibrano in caso di emergenze, potrebbe migliorare la sicurezza delle persone sorde.

Inoltre, la progettazione di assistenti virtuali che supportano input visivi o testuali garantirebbe un’interazione più equa con le tecnologie intelligenti.

Al contrario, molte tecnologie delle smart city, come gli assistenti virtuali, gli sportelli automatici e i sistemi di servizio al cliente automatizzati, spesso si basano su comandi vocali.

Per le persone sordomute, interagire con questi sistemi può risultare difficile, in quanto mancano opzioni di input visivo o tattile.

Sistemi di trasporto pubblici

Le smart city implementano spesso sistemi di trasporto automatizzati, come autobus o tram autonomi, che si basano su avvisi sonori per informare i passeggeri di fermate o cambi di percorso.

Le persone sordomute potrebbero avere difficoltà a orientarsi in tali sistemi senza l’adeguato supporto visivo.

Comunicazione con il personale di emergenza

In situazioni di emergenza, potrebbe essere difficile per una persona sorda comunicare rapidamente con i soccorritori o il personale di emergenza, in particolare se i servizi di emergenza non sono adeguatamente equipaggiati con mezzi di comunicazione visiva o gestuale (come la lingua dei segni).

In caso di emergenza, infatti, la comunicazione con il personale di soccorso può rappresentare un ulteriore rischio anziché un beneficio, perché, se le squadre di emergenza non sono debitamente addestrate o equipaggiate per comunicare anche con persone sorde, come attraverso la lingua dei segni o altri sistemi visivi, il tempo necessario per fornire assistenza potrebbe aumentare, mettendo in pericolo la vita di questi cittadini coinvolti.

Inclusività digitale carente

Un’altra criticità è rappresentata dai sistemi di interazione automatizzati, come assistenti vocali o sportelli self-service, che richiedono input audio per funzionare.

Le persone sorde o sordomute possono avere difficoltà a interagire con tali sistemi in assenza di opzioni testuali o visive.

Questo non solo limita l’accesso ai servizi pubblici, ma può anche escludere una parte della popolazione dall’uso efficiente delle tecnologie urbane.

Molte app o servizi smart richiedono l’uso di audio o interazioni vocali per funzionare correttamente.

Senza sottotitoli, opzioni visive o la possibilità di interagire tramite testi o simboli, le persone sordomute potrebbero essere escluse dall’uso completo di alcune piattaforme tecnologiche.

Soluzioni potenziali per aumentare la sicurezza e l’accessibilità

Eccone alcune:

  • Segnaletica visiva migliorata in tutta la città, per garantire che le informazioni siano accessibili anche senza input audio.
  • Allarmi visivi e vibrazioni sugli smartphone o indossabili per notificare le emergenze.
  • Maggiore uso di sottotitoli in tutti i contesti in cui vengono utilizzati video o comunicazioni audiovisive.
  • Implementazione di assistenti virtuali con input testuali o visivi per interagire con i servizi smart.
  • Adeguamento delle tecnologie di trasporto e di allarme per fornire alternative visive o tattili ai segnali acustici.

Le smart city, dunque, rappresentano una grande opportunità per migliorare la vita urbana, ma devono essere progettate tenendo conto delle esigenze di tutti i cittadini, incluse le persone sorde o sordomute.

Solo attraverso un’attenzione mirata all’inclusività sarà possibile creare città veramente intelligenti e accessibili per tutti, incluse le persone sorde e sordomute, altrimenti rischiano di creare barriere che aumentano i rischi e riducono l’inclusione.

Monica Di Sante

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