Diminuire gli incidenti stradali è possibile, ma serve il contributo di tutti

Diminuire gli incidenti stradali è possibile, ma serve il contributo di tutti

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Auto più sicure e più leggere, ausili alla guida efficaci nelle situazioni più difficili, ma anche infrastrutture intelligenti. La “ricetta” perfetta per diminuire i sinistri non esiste, ma le aree e i fattori da migliorare sono molti

Nonostante il costante miglioramento della sicurezza delle auto, il numero di incidenti stradali e dei feriti gravi rappresenta sempre un dato preoccupante.

Secondo il report ACI-Istat, nel 2023 l’Italia ha visto 3.039 i deceduti a seguito di incidenti stradali, con oltre 220.000 i feriti.

Estendendo il dato all’UE, per ogni milione di abitanti si contano 45 morti per incidenti stradale.

In Italia il rapporto conduce a 52 morti, che si traduce nel 19° posto nella graduatoria conseguente a livello continentale.

Le cause degli incidenti

Le cause degli incidenti sono molteplici e spesso da ricercare nel non rispetto da parte del guidatore del codice della strada, quindi, omessa precedenza, velocità non commisurata alle condizioni della strada e mancata distanza di sicurezza.

Il contributo degli Adas

La sicurezza stradale è un tema che coinvolge tutti; ognuno deve fare la sua parte. I costruttori negli ultimi anni hanno migliorato in maniera esponenziale la sicurezza attiva e passiva delle auto.

Come sappiamo dal 7 luglio 2024, gli Adas, Advanced Driver Assistance Systems, sono obbligatori per ciascun veicolo di prima immatricolazione.

Le Case automobilistiche per ottemperare al General Safety Regulation 2 (GSR2) sono state quindi costrette ad aggiornare i modelli a listino.

Tra gli ausili alla guida obbligatori: frenata automatica d’emergenza, assistente intelligente alla velocità, mantenimento della corsia, monitoraggio dell’attenzione, controllo dell’area posteriore, scatola nera, predisposizione all’alcolock e misurazione della pressione degli pneumatici.

L’Euro NCAP, l’ente indipendente che testa la sicurezza dei nuovi veicoli, nei suoi test ha incluso anche la protezione degli utenti vulnerabili della strada.

Legislatori e costruttori hanno lavorato in parallelo per garantire la maggiore protezione possibile a pedoni e ciclisti, spesso sfortunati protagonisti di incidenti mortali. 

L’età media dei veicoli

Gli Adas hanno contribuito a diminuire gli incidenti perché, avvalendosi di sensori come radar e lidar, vanno a compensare eventuali errori di distrazione del guidatore, con la facoltà di intervenire in situazioni d’emergenza.

Il problema è che in Italia il parco auto circolante è tra i più vecchi d’Europa.

Quindi, la maggior parte delle autovetture che circolare nel nostro Paese non è dotato di alcun ausilio alla guida.

Svecchiare il parco auto (soprattutto in Italia)

Lo svecchiamento del parco auto potenzialmente può dare un grosso contributo nella diminuzione degli incidenti gravi.

Ma per favorire l’acquisto di vetture nuove, più sicure e meno inquinati è necessario mettere in campo degli incentivi, anche perché il prezzo medio è aumentato molto negli ultimi mesi.

Il peso dei veicoli è un altro fattore determinante

Quando si pensa a un’auto moderna, oltre alla sicurezza e alle emissioni non ci sofferma quasi mai sul peso.

Eppure, il peso delle vetture rappresenta un fattore determinante in un incidente.

Secondo The Economist, il peso delle auto è una delle principali cause di pericolo sulle strade.

Il documento sostiene che, in media, i veicoli più pesanti in circolazione uccidono 37 persone ogni 10.000 incidenti.

I veicoli con peso medio uccidono solo 5,7 persone ogni 10.000 e quelli leggeri solo 2,6.

Le Case automobilistiche secondo il quotidiano dovrebbero rendere le loro auto più leggere.

I veicoli elettrici sono un esempio lampante; il pacco batterie le rende più pesanti della maggior parte delle controparti termiche.

In virtù della graduale, ma ormai irreversibile, elettrificazione delle auto, i costruttori dovrebbero cercare di realizzare auto più leggere, attraverso una progettazione intelligente, che prevede l’uso di materiali leggeri come l’alluminio, oltre che batterie a più alta densità energetica (le batterie allo stato solido dovrebbero rappresentare un grosso passo avanti).

Un’auto più leggera è più maneggevole, ha spazi di arresti minori e può sterzare con maggiore precisione in situazioni d’emergenza.

Tutti fattori che possono ridurre gli incidenti.

Esami più difficili per ottenere la patente e maggiore formazione

Secondo il rapporto ERSO i giovani neopatentati (16-24 anni) incorrono più frequentemente in incidenti perché sono distratti.

Per migliorare la sicurezza con misure efficaci è opportuno investire sulla formazione e rendere il processo di conseguimento della patente più “duro” e graduale, con una fase di apprendimento accompagnata dagli adulti e una intermedia con restrizioni come non guidare di notte e con passeggeri coetanei.

Infrastrutture migliori

Da ormai diversi mesi si parla di smart road, strade intelligenti in grado di comunicare con le auto e fornire importanti informazioni su incidenti o pericoli.

Ma, banalmente, quando si parla di migliorare le infrastrutture ci si riferisce anche al mantenimento di un manto stradale in buone condizioni, al miglioramento della segnaletica e dell’illuminazione.

Emiliano Ragoni