La mobilità si evolve con la targa elettronica

La mobilità si evolve con la targa elettronica

Diceva Tancredi Falconeri, il nipote del Principe di Salina, ne “Il Gattopardo”, che è necessario che tutto cambi perché nulla cambi.

Ma, talvolta, quest’assunto è errato.

Come nel caso delle targhe elettroniche, che potrebbero rappresentare una delle più promettenti innovazioni nel settore della mobilità, che incidono sull’identificazione dei veicoli, con tutto quello che a essa inerisce.

Da qualche tempo, le targhe elettroniche sono state messe in circolazione in alcuni Stati degli U.S.A. e la Germania sta guardando a esse con molto interesse.

Si tratta di targhe dotate di tecnologie avanzate, come display digitali, sensori, connettività wireless, e alimentate da batteria di lunga durata o ricaricabile via cavo, che introdurranno un nuovo paradigma nella gestione del traffico, nella sicurezza stradale e nel contrasto ad alcune tipologie di criminalità.

Vediamo come.

Innanzitutto, le targhe elettroniche consentiranno un monitoraggio in tempo reale: grazie alla tecnologia di cui sono dotate, possono essere collegate a sistemi di geolocalizzazione e reti di sorveglianza, facilitando il monitoraggio del traffico e la gestione delle emergenze.

Inoltre, nell’ipotesi di furto o incidenti, la posizione del veicolo sarà facilmente individuabile, consentendo interventi più veloci ed efficaci.

In particolare, in caso di furto, il sistema digitale potrebbe far comparire sulla targa stessa del veicolo l’indicazione che esso è stato rubato allertando, in tal modo, gli utenti della strada e le forze dell’ordine.

Una targa elettronica permette l’aggiornamento dei dati del veicolo (cambi di proprietà, assicurazione e altro) attraverso il sistema digitale, riducendo costi e tempi della burocrazia.

Le targhe elettroniche, poi, possono interfacciarsi con le infrastrutture delle smart citycomunicando con semafori, parcheggi, sistemi di pedaggio, a tutto vantaggio della mobilità urbana, resa più fluida da sistemi che regolano i flussi veicolari in base alle informazioni ricevute dal collegamento con i singoli veicoli, attraverso le targhe.

Inoltre, la possibilità di segnalare in tempo reale malfunzionamenti, infrazioni, circolazione senza assicurazione o revisione auto, favorisce un controllo più immediato, con conseguente potenziamento della sicurezza stradale; considerato il fatto che una targa elettronica è di più difficile contraffazione rispetto ad una targa tradizionale, il fenomeno delle frodi legate all’identità del veicolo dovrebbe ridursi notevolmente. 

Questi, per sommi capi, i vantaggi. Ma ci sono rovesci della medaglia? Quali sono?

La vulnerabilità ai cyber attacchi, per esempio.

Proprio perché connesse a reti wireless, le targhe elettroniche potrebbero prestare il fianco alla pirateria informatica, con conseguenze sulla viabilità e la sicurezza pubblica.

Altro problema é rappresentato dalla privacy: con le targhe elettroniche i movimenti di un veicolo possono essere continuamente sorvegliati ed i dati raccolti impropriamente ed impropriamente utilizzati e diffusi.

Peraltro, nel caso di veicoli impiegati per lavoro, occorre confrontarsi col problema della sorveglianza dei lavoratori, disciplinata dal novellato art. 4 della Legge n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori).

Installazione e manutenzione delle targhe elettroniche, inoltre, hanno costi significativi che, unitamente a una certa resistenza psicologica e sociale alle innovazioni, potrebbero costituire un freno all’adozione diffusa.

Una soluzione potrebbe venire, tuttavia, dall’installazione sui veicoli pubblici, per abituare la cittadinanza e sperimentare la nuova tecnologia.

Per affrontare le criticità accennate, occorrono regolamenti rigorosi e protocolli di sicurezza avanzati che limitino l’accesso ai dati e il loro utilizzo, tranne che per gli scopi legittimi.

Al fine di evitare attacchi informatici, i protocolli di sicurezza devono essere rafforzati e le targhe protette da crittografia e sistemi di autenticazione a più fattori; fondamentale è lo sviluppo di meccanismi di monitoraggio costante, per rilevare e neutralizzare ogni potenziale forma di hackeraggio.

Per superare la resistenza del pubblico, infine, occorrono campagne d’informazione che illustrino i vantaggi delle targhe elettroniche nonché una riduzione dei costi, ottenibile con partenariato pubblico-privato e incentivi fiscali e/o sovvenzioni.

Con un approccio e una pianificazione bilanciati e attenti molte criticità (purtroppo, il rischio zero non esiste) potranno essere superate e le targhe elettroniche divenire un’innovazione di trasformazione della mobilità urbana

Angela Iacovetti