Control room a Quartu Sant'Elena, sicurezza smart

Control room a Quartu Sant’Elena, sicurezza smart

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A Quartu Sant’Elena la maggiore richiesta di sicurezza, e di cooperazione tra forze di polizia, porta all’inaugurazione di una control rom, grazie ai nuovi device attivati.

Sicurezza urbana e videosorveglianza,  connubio possibile

Nel corso del tempo, questo webmagazine, ha tratteggiato l’evoluzione delle control room comunali,  sempre più al pari delle sale operative delle forze di polizia nazionale.

Certamente,  in attesa di poter meglio descrivere la messa a terra e le funzionalità di quella che è in realizzazione da Roma Capitale, per l’imminente giubileo, le sale operative comunali potrebbero sempre aspirare a essere un quid in più.

Si pensi al coordinamento non solo della polizia locale, e al raccordo con le altre FF.PP, ma anche con gli altri servizi municipali (elettricità,  pulizia strade, servizi giardinaggio, protezione civile, trasporti, per citarne alcuni) e terzi (si pensi alle ferrovie).

Quanto sopra è facilmente tratteggiabile grazie all’evoluzione registrata, nel tempo, a Palermo, a Firenze, per esempio, ma anche a L’Aquila.

Tutte realtà,  dove, il rifacimento della sala operativa è solo stato il primo passaggio verso progettualità più ardite, davvero tipiche delle smart city, con una forte partnership pubblico-privato, specie in ambito telco, si pensi anche a Torino, tra le altre.

A Quartu la nuova control room, ma facciamo una panoramica…

La necessità di mettere a terra una nuova sala era sorta già in precedenza, ovviamente, a questa si è aggiunta la spinta esercitata anche dalle altre forze di polizia presenti sul territorio.

Le criticità da colpire sono la “viabilità, la sicurezza, l’abbandono di rifiuti”, come ricordato dal Sindaco, Graziano Milia.

Il raggiungimento degli obiettivi predisposti hanno trovato avallo  nelle possibilità economiche concesse da bandi settoriali, in aggiunta ai quali si sono avuti dei disavanzi di bilancio.

Circa le capacità tecniche della sala, si legge dal comunicato del palazzo comunale, che:

  • la nuova Control Room consente in tempo reale di poter fare qualunque tipo di controllo, tutti i giorni dell’anno, h 24;
  • la presenza di un gruppo di continuità garantisce la stabilità del servizio anche in caso di mancanza della ordinaria alimentazione;
  • la connettività è tutta tramite punti radio in alta definizione e le telecamere sono tutte di ultima generazione: 4K, 8 megapixel.

Ancora, circa l’utilizzo delle telecamere:

Abbiamo due tipologie di telecamere – ha infine spiegato l’Assessora alla Mobilità, Elisabetta Atzori -: una tipologia con la lettura a targhe e poi un’altra di contesto. Per questo avremo modo di utilizzare il nuovo sistema  non solo per la sicurezza in linea generale ma anche per la sicurezza stradale. A garanzia della cittadinanza col tempo speriamo di poter implementare il numero di apparecchi posizionati sul territorio”.

Unico neo, ma a parere di chi scrive – seppur si tratta sempre di tematiche connesse alla prevenzione, quindi non “al fare cassa” – è l’indicazione in maniera palese del dove sono posizionati i device di nuova acquisizione.

Lo stesso è infatti avvenuto durante la presentazione della control room, assieme al declinare le caratteristiche tecniche dei nuovi “occhi elettronici”.

Sovente si confonde (ndr.) il dovere di trasparenza (magari – per esempio – verso comitati di quartieri che hanno rappresentato delle criticità) con un abdicazione della sicurezza dei dispositivi posti su strada, quindi della funzione che essi svolgono, anche per la prevenzione di reati di tipo penale (ottimo il sistema di rilevazione targhe, anche per eventuale inserimento in black list condivise tra FF.PP e utile strumento contro i prestanome di veicoli).

Silvestro Marascio