Sicurezza stradale, ecco come l’Europa vuole dimezzare le vittime

Sicurezza stradale, ecco come l’Europa vuole dimezzare le vittime

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Il Consiglio ha approvato le conclusioni contenute nella relazione della Corte dei Conti europea volte a rafforzare gli sforzi dell’UE per raggiungere i suoi obiettivi in materia di sicurezza stradale. Avanti tutta su infrastrutture intelligenti, tecnologia e formazione

L’Unione Europa negli ultimi mesi ha predisposto tutta una serie di azioni per dimezzare il numero delle vittime degli incidenti stradali e dei feriti gravi entro il 2030.

Per perseguire questo ambizioso obiettivo, tra le altre cose, ha aggiornato le norme per far sì che i Paesi dell’UE cooperino di più e si aiutino vicendevolmente per trovare il conducente straniero responsabile in solido del reato.

Europa, è ora di cambiare marcia

Ma questa misura non è chiaramente sufficiente, poiché c’è bisogno, oltre che di una collaborazione tra paesi, anche di una visione sistemica del tema della sicurezza stradale.

Vision che è contenuta nella relazione del 12 marzo 2024 pubblicata dalla Corte dei Conti europea dal titolo: “Raggiungere gli obiettivi UE in materia di sicurezza stradale – È ora di cambiare marcia”.

Questa relazione, facendo riferimento al periodo 2021-2023, presenta un esame approfondito dello stato e delle tendenze attuali in materia di sicurezza stradale nell’UE.

Viene tracciata la rotta per il dimezzamento delle vittime della strada e dei feriti gravi entro il 2030 (rispetto al 2019), con lo scopo di avvicinarsi per quanto possibile all’azzeramento del numero dei morti entro il 2050 mediante l’obiettivo “zero vittime” o analoghe strategie efficienti.

Il Consiglio accoglie la relazione della Corte

Alcuni giorni fa il Consiglio europeo ha approvato la conclusioni della relazione della Corte (n. 04/2024) in tema di sicurezza stradale.

Il Consiglio concorda sulla necessità di migliorare costantemente la sicurezza stradale attraverso l’approccio “Safe System” (approccio sistemico), così da raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Corte.

Priorità agli utenti vulnerabili

Il Consiglio esprime però preoccupazione per l’elevato numero di utenti vulnerabili della strada (pedoni, ciclisti e motociclisti), vittime di incidenti mortali.

Sotto questo profilo è necessario fare molto di più così da garantire la coesistenza sicura su strada dei vari mezzi di trasporto.

Altri fattori che generano preoccupazione sono i comportamenti ad altro rischio, come l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebrezza, la distrazione, l’utilizzo dei dispositivi elettronici mentre si è al volante e la mancata utilizzazione delle cinture di sicurezza.

Osservatorio sicurezza stradale e scambio informazioni

All’interno della nota, la Commissione specifica l’importanza di iniziative come il monitoraggio della sicurezza stradale effettuato dall’Osservatorio europeo della sicurezza stradale e lo scambio di informazioni in materia di sicurezza stradale (EURSE).

Altri importanti tasselli sono costituiti dalla costruzione e dallo sviluppo di infrastrutture di nuova generazione, sicure e tecnologiche, oltre alla formazione costante degli utenti in materia di sicurezza, specie tra i giovani.

In merito a quest’ultima categoria è stato recentemente pubblicato un rapporto che indica la necessità di potenziare la formazione e di rivedere l’iter di rilascio della patente di guida.

Avanti tutta con i veicoli a guida autonoma

La Commissione europea è fermamente convinta che i veicoli a guida autonoma rappresentino un importante vettore per dimezzare il numero di vittime su strada. Per questo viene ribadita la necessità di regolamentare le cosiddette driverless car così da garantirne un’introduzione sicura.

Emiliano Ragoni