Legal Net-Zero Industry Act: ok dall'Europarlamento Laura Biarella 30 April 2024 UE Giovedì 25 aprile 2024 l’Europarlamento ha dato l’ok definitivo al testo di regolamento sull’industria a zero emissioni nette per rafforzare la produzione delle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione. Prossimo step al Consiglio UE. La “legge sull’industria a zero emissioni nette” (Net-Zero Industry Act), già concordata informalmente col Consiglio, fissa per l’Europa l’obiettivo di produrre il 40% del suo fabbisogno annuo di tecnologie a zero emissioni nette entro il 2030, sulla base di piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC), e di raggiungere il 15% del valore del mercato globale per tali tecnologie. Le tecnologie che saranno sostenute includono: tutte le tecnologie rinnovabili, il nucleare, la decarbonizzazione industriale, la rete, le tecnologie di stoccaggio dell’energia, le biotecnologie. Il regolamento semplificherà la procedura di autorizzazione, fissando scadenze massime per l’autorizzazione dei progetti in funzione della loro portata e dei loro risultati. L’accordo prevede la creazione di “Zone di accelerazione a zero emissioni nette”, che beneficeranno di un procedimento di autorizzazione veloce, delegando agli Stati UE parte della raccolta di informazioni per le valutazioni ambientali. I piani nazionali di sostegno risultano preordinati a far sì che famiglie e consumatori passino più rapidamente a tecnologie pulite, quali i pannelli solari e le pompe di calore, e dovranno tenere conto dei criteri di sostenibilità e resilienza. Pure le procedure di appalto pubblico nonché le aste per la diffusione di fonti di energia rinnovabili dovranno soddisfare detti criteri, anche se a condizioni che saranno definite più avanti in sede di Commissione UE. Tali tecnologie, al fine di beneficiare delle nuove procedure, dovranno assicurare un minimo del 30% del volume messo all’asta ogni anno nello Stato membro ovvero, in alternativa, un massimo di 6 gigawatt messi all’asta ogni anno e per paese. Net-Zero Industry Act viene considerato un passaggio verso un fondo di sovranità europea e dovrebbe implementare i finanziamenti provenienti dalle entrate del sistema nazionale di scambio delle quote di emissione (ETS) e quelli necessari per la maggior parte dei progetti strategici inclusi nella piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP). Il via libera al regolamento ha registrato 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni. Il testo, per diventare legge, deve essere formalmente adottato dal Consiglio.