Tech Legal New York, guerra ai social media Paolo Odinzoff 19 February 2024 Digitalizzazione Extra UE New York dichiara guerra ai social media accusandoli di alimentare una crisi di salute mentale tra i minori e gli adolescenti. La città americana, per voce del sindaco Eric Adams, ha intentato una causa legale contro TikTok, Instagram, Facebook, Snapchat e YouTube con l’intenzione di recuperare 100 milioni di dollari spesi ogni anno per riparare ai danni dei giovani sempre più dipendenti dalle piattaforme in questione. Definite, quest’ultime, una vera e propria “tossina” e responsabili di alimentare il bullismo online, la depressione, i disturbi alimentari e idee suicide. Algoritmi che trattengono gli utenti a lungo sulle piattaforme Sotto accusa è principalmente l’uso di algoritmi da parte dei social per generare contenuti che trattengono gli utenti a lungo sulle piattaforme e ne incoraggiano l’uso compulsivo con dinamiche simili al gioco d’azzardo, generando un bombardamento di flussi continui e personalizzati di contenuti e pubblicità e creando il desiderio di like e cuori. Oltre a una manipolazione del cervello attraverso meccanismi che stimolano “la reciprocità”. Ovvero la spinta che fa sentire obbligati a rispondere a un’azione positiva con un’altra azione positiva. Ad esempio quando si invia un messaggio al mittente tramite l’avviso che questo è stato consegnato e visto, spingendo le persone a tornare continuamente sulle piattaforme, perpetuando le interazioni online e le risposte immediate. La difesa delle piattaforme YouTube, TikTok e Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, hanno affermato a riguardo di avere tutti gli strumenti necessari per salvaguardare il benessere degli adolescenti che, stando a recenti studi psichiatrici e medici, sono particolarmente vulnerabili di fronte agli effetti negativi dei social non avendo ancora completato lo sviluppo del proprio cervello. E che, secondo un sondaggio svolto proprio nello stato di New York, dichiarano gran parte di avere grandi difficoltà nel ridurre la dipendenza dai social. Cosa ha detto TikTok Un portavoce di TikTok ha affermato che la piattaforma dispone di misure di sicurezza leader del settore a sostegno del benessere degli adolescenti: tra cui funzionalità con limiti di età, controllo parentale, un limite di tempo automatico di 60 minuti per gli utenti sotto i 18 anni e altro ancora. Oltre a disporre di esperti che lavorano costantemente per mantenere la sua comunità al sicuro, affrontando ogni sfida a livello di settore. Gli strumenti di Meta Meta ha pubblicato una nota in cui si dice vigile perché gli adolescenti vivano esperienze online sicure e adatte all’età, mettendo a disposizione oltre 30 strumenti e funzionalità per supportare loro e i loro genitori. L’approccio diverso di Snapchat Mentre Snapchat ha ribadito di essere stato progettato per essere diverso dai social media tradizionali, con l’obiettivo di aiutare gli Snapchatter a comunicare con i loro amici più stretti, senza l’utilizzo di like e commenti e sfruttando direttamente la fotocamera dei device, piuttosto che un feed di contenuti che incoraggia lo scorrimento passivo. La battaglia, comunque è all’inizio e l’amministrazione di New York sembra determinata a portarla avanti e a vincerla non solo pretendendo l’indennizzo richiesto, ma anche auspicando regole più ferree in materia. Paolo Odinzov