Albedo: elemento chiave per una maggiore efficienza degli impianti fotovoltaici

Albedo: elemento chiave per una maggiore efficienza degli impianti fotovoltaici

Nel vasto panorama delle tecnologie rinnovabili, l’avanzamento verso un futuro più sostenibile è in costante evoluzione. Nello specifico, il progresso tecnologico nel settore dell’energia solare ha visto una crescente adozione di moduli fotovoltaici bifacciali.

Questo tipo di impianti sfrutta la luce solare su entrambi i lati (fronte e retro) per massimizzare la produzione di elettricità. Questa innovazione non solo cattura la radiazione solare diretta ma anche quella riflessa dal suolo, sfrutta dunque il potere riflettente del terreno, noto come “albedo”, nell’efficienza degli impianti solari.

Cos’è l’albedo

L’albedo è quindi il potere riflettente di una superficie, che viene generalmente espresso in frazione o percentuale: ad esempio, un’albedo del terreno del 10% indica che su 1 kilowatt di irraggiamento solare ricevuto dal suolo, 100 Watt sono di luce riflessa.

Questo valore è influenzato da diversi fattori, tra cui il colore del terreno, la sua rugosità, la presenza di polveri o acqua, e può variare tra il 10% e il 30% negli impianti solari convenzionali, con picchi fino al 50% in caso di neve.

Migliorare l’efficienza dei moduli

Per le utility green la sostenibilità deve essere al centro delle strategie operative, e l’ottimizzazione dell’uso del suolo e dell’efficienza energetica diventano di cruciale importanza.

L’introduzione diffusa di moduli bifacciali, che possano incrementare la produttività fino al 10% in più rispetto ai moduli tradizionali, è una testimonianza di questo impegno.

La progettazione avanzata degli impianti fotovoltaici deve prendere in considerazione vari aspetti, tra cui la distanza tra le file di moduli, l’inclinazione dei raggi solari, che varia con il tempo e le stagioni, e il “fattore di vista”.

Quest’ultimo si riferisce alla superficie del modulo (fronte o retro) che “vede” la fonte di radiazione, che può essere diretta dal sole, diffusa dal cielo o riflessa dal terreno.

Strategie e soluzioni ecosostenibili

Nel caso di moduli bifacciali, la riflessione della radiazione solare riflessa può essere ulteriormente migliorata attraverso l’implementazione di coperture parziali del terreno, utilizzando sassi di colore chiaro o teli geotessili in polipropilene.

Questa strategia non solo aumenta l’efficienza dei moduli, ma contribuisce anche a ridurre la superficie degli impianti e il consumo complessivo di suolo, senza compromettere la capacità del terreno di assorbire acqua.

L’incremento dell’energia raccolta dai moduli fotovoltaici non solo migliora l’efficienza degli impianti, ma gioca un ruolo fondamentale nella promozione della transizione energetica, contribuendo a ridurre il consumo di suolo e l’impronta ecologica complessiva, spingendo in avanti l’agenda della sostenibilità ambientale.

Verso un mondo sempre più verde

Aumentare ulteriormente l’energia raccolta dai moduli fotovoltaici non è appunto solo una questione di efficienza (in quanto migliora le prestazioni degli impianti), ma è sinonimo di una produzione energetica più sostenibile e responsabile oltre a rappresentare un contributo tangibile alla transizione energetica.

Senza dubbio, appunto, l’innovazione della luce catturata dai moduli bifacciali si sta distinguendo come strategia tecnologica cruciale nel settore dell’energia solare.

Questo campo in fervente evoluzione, continua a compiere altri passi avanti verso un mondo dal futuro più verde e pulito, in cui finalmente si instauri una profonda sinergia tra tecnologia e ambiente.

Linda Capecci