Italia, ottavo paese al mondo per numero di colonnine

Italia, ottavo paese al mondo per numero di colonnine

L’Italia è l’ottavo paese al mondo per numero d’infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici. A dirlo una ricerca stilata dal portale SafeBettingSites.com, assieme alle cifre pubblicate dall’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA), stando ai dati della quale nel nostro territorio, pur essendo in ritardo rispetto ad altri paesi, si sta procedendo molto più velocemente che in passato per arrivare ad avere un numero di colonnine pubbliche sufficiente a permettere nelle principali città e lungo la rete autostradale l’impiego senza problemi di mezzi a batteria e zero emissioni.

Al primo posto la Cina

Nella top ten dello studio per punti di ricarica la Cina, con 1,96 milioni di colonnine, di cui 760.000 fast charge (il 43%), occupa il primo posto. Seguita sul podio dalla Corea del Sud (210.000 unità di cui 21.000 fast) e dagli Stati Uniti (128.000 unità di cui 28.000 fast).

In Norvegia la percentuale più alta di stazioni fast charge

Il resto della classifica è interamente europeo, ad eccezione del Giappone in nona posizione (29.400 unità di cui 8.400 fast), e vede l’Olanda al quarto posto (124.300 unità, di cui 4.300 fast), dietro la quale si posizionano la Francia (83.700 unità di cui 9.700 fast), la Germania (77.000 di cui 13.000 fast), il Regno Unito (50.600 di cui 8.600 fast) e, appunto, l’Italia (37.500 unità di cui 6.500 fast). Ultima nella graduatoria la Norvegia (24.100 unità) che conta però la percentuale più elevata di colonnine rapide (9.100 unità che equivalgono al 60% del totale).

Un mercato in crescita

Alla crescita esponenziale dei punti di ricarica corrisponde ovviamente in Italia, come anche negli altri paesi europei e del mondo, un aumento dei provider che hanno avviato una vera e propria battaglia tra loro per contendersi i migliori posti dove costruire le proprie stazioni. L’agenzia di stampa britannica Reuters stima che al momento sono più di 900 le società attive nel settore in grado, quest’ultimo, secondo PitchBook di attrare dal 2012 oltre 12 miliardi di dollari (11 miliardi di euro) di finanziamenti.

Un settore in continuo cambiamento

Il quadro è comunque destinato a mutare velocemente. “Quando i grandi investitori finanzieranno il consolidamento delle infrastrutture pubbliche il panorama della ricarica rapida sarà molto diverso da quello attuale”, ha detto Michael Hughes, chief revenue and commercial officer di ChargePoint, uno dei maggiori fornitori di apparecchiature e software per la ricarica dei veicoli elettrici.

La corsa dei grandi player

Prendendo ad esempio gli Stati Uniti, Tesla oggi è il principale provider per numero di stazioni. Presto però scenderanno in campo ad ingrandire la rete di colonnine sul suolo americano altri importanti player, tra cui le grandi catene di supermercati e i distributori di benzina, che porteranno entro il 2030 dagli attuali 25 a 54 il numero di soggetti coinvolti nel florido mercato. Lo stesso avverrà in Europa dove, secondo le stime, già adesso bastano soli 4 anni perché una stazione con la presa possa diventare redditizia.

Paolo Odinzov