Rapporto Annuale dell’ESG Culture LAB: "Le nuove sfide della sostenibilità"

Rapporto Annuale dell’ESG Culture LAB: “Le nuove sfide della sostenibilità”

Il 97% delle persone intervistate ha sentito parlare di sostenibilità, ma l’associa solo all’ambiente

Rapporto ESG Culture LAB di Eikon Italia: il 97% degli intervistati ha sentito parlare di sostenibilità ma la associa solo al green.

L’analisi 

L’indagine ha coinvolto un campione statistico di 1.600 persone, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ed è stata finalizzata a rilevare la conoscenza e la percezione della sostenibilità e il coinvolgimento in 7 su 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. 

Alla presentazione dei risultati del Rapporto ESG Culture Lab “Le nuove sfide della sostenibilità”, a cura di Eikon Italia Società Benefit in collaborazione con il Gruppo Adnkronos hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la Presidente Popolari Europeisti Riformatori ed ex Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti, il Direttore Scientifico AviS Enrico Giovannini, la Presidente di Valore D Cristiana Scelza. Altri attori coinvolti nella giornata sono stati Banca Ifis, Eni, Gruppo Fs, Philip Morris Italia, Poste Italiane e Simest. Partner dell’iniziativa anche Edison.

Sostenibilità: grado di consapevolezza

Per la maggior parte degli intervistati la sostenibilità è riferita unicamente all’ambiente,  più del 50% di questi conosce l’Agenda 2030, ma il 76% non ha mai sentito la sigla ESG. I media che hanno veicolato le informazioni sugli obiettivi europei per questo decennio sono tv o radio (59%), social media (32%) e giornali (30%). I giovani tra i 18-29 anni sono i più informati sull’Agenda (68% degli intervistati), grazie alla scuola e ai social media che, insieme, superano di gran lunga gli altri canali di comunicazione tradizionali. Rispetto alla localizzazione,  la conoscenza di questi temi è maggiore nei centri urbani con oltre 240.000 abitanti in cui il 65% dei residenti è aggiornato sulla sostenibilità vs il 57% nei centri più piccoli . Rispetto allo stato occupazionale, i lavoratori hanno sentito parlare di più parlare di ESG (28% vs il 16% di chi non è occupato) e chi è pubblico dipendente ha una consapevolezza superiore dell’Agenda 2030 rispetto ai privati (66% vs 57%). Anche la dimensione delle aziende è rilevante, infatti nelle organizzazioni più grandi (oltre 249 dipendenti) i lavoratori sono più informati.

Dichiarazioni dei partecipanti

Il Ministro Urso si è soffermato sugli importanti ed ingenti aiuti economici destinati alle aziende in un momento in cui i tassi bancari sono proibitivi per l’accesso al credito e che derivano da un lato dalla manovra ( 5 mld) e dall’altro dal PNRR. I nuovi stanziamenti di 15 miliardi euro in due anni si sommano a quelli già stanziati negli scorsi anni e in parte già impegnati ( per una quota del 34%) portando i contributi complessivi ad un ammontare di circa 37 miliardi di euro. 

Le risorse sono per la crescita e il rinnovamento tecnologico e digitale e costituiscono un sostegno di ampio respiro per le industrie italiane e per le imprese agricole, cui sono stati attribuiti 2 miliardi dei nuovi 15.

Un elemento rilevante dal punto di vista energetico è la nuova collaborazione che l’Italia ha avviato con Francia e Germania al fine di trovare delle soluzioni comuni agli approvvigionamenti garantendone la sicurezza e l’indipendenza dal combustibile fossile proveniente dalla Russia e da materie prime dalla Cina . Gli accordi con gli altri Stati e con Qatar, Emirati Arabi e Arabia Saudita stanno gettando le basi per nuove sfide come, ad  esempio, la possibilità di approvvigionamenti green attraverso energia solare con impianti fotovoltaici installati nel deserto sahariano, in cui sarà possibile investire solo attraverso accordi di ampia partecipazione dei Paesi medio orientali oltreché quelli europei. 

L’ex ministra Bonetti e  il Direttore scientifico AviS Giovannini hanno dichiarato soddisfazione per le misure intraprese dal nuovo Governo che si dimostrano in linea con le linee politiche precedenti su pari opportunità e transizione verso la sostenibilità. Le tematiche quali driver di crescita e in virtù della natura trasversale richiedono continuità di azione, a prescindere dal partito politico.

Sulle pari opportunità la Presidente di Valore D Cristiana Scelza ha ricordato l’arretratezza italiana in questo ambito che la vede nella classifica internazionale

al 79 posto, dopo il Kenya e l’Uganda. Secondo Global Gender Gap Report  ci vorranno circa 131 anni per raggiungere la piena parità di genere e il dato implica la necessità di interventi importanti. A questo scopo, l’associazione D, grazie al profilo internazionale ha raccolto le buone pratiche di altri Paesi e creato per metterle a disposizione di attori pubblici e privati per auspicabili repliche.

Roberta Mordini