Nelle smart city gli italiani amano l’auto più di prima

Nelle smart city gli italiani amano l’auto più di prima

Nessun mezzo di trasporto è comodo come l’auto: lo dice l’84% degli intervistati a un sondaggio.

Auto imbattibile

Altro che mezzi pubblici: fra scioperi, inefficienze, ritardi, biglietti e abbonamenti alle stelle, gli italiani continuano ad amare l’auto. Lo dice l’Osservatorio 2023 Stili di mobilità di Legambiente-Ipsos in collaborazione con l’Unrae (Case estere). Per l’84% degli intervistati nessun mezzo di trasporto è comodo come la vettura, mentre l’83% dichiara che non rinuncerebbe mai a una macchina di proprietà o comunque in uso esclusivo: sono 10 punti percentuali in più del sondaggio precedente.

Contro lo smog

Comunque, il 62% è favorevole a vietare progressivamente la circolazione di mezzi inquinanti nei centri delle città: il 25% è propenso all’acquisto di un’auto elettrica o ibrida plug-in. L’elettrico (puro o plug-in) è sempre più apprezzato per le sue qualità green e per altri vantaggi economici: il 32% di chi ha intenzione di acquistare un’auto elettrica, lo farebbe perché inquina di meno; invece, il 20% perché ha costi di carburante e di manutenzione inferiori. Ma un freno alla transizione deriva dal numero insufficiente di colonnine elettriche, come ritiene ben l’80% degli intervistati.

Auto elettrica, lusso per pochi

Per ora a costare di più sembra proprio la stessa autovettura elettrica, che molti intervistati vedono ancora come un lusso per pochi. Di conseguenza, la spinta principale all’acquisto, per il 55% degli intervistati, può senz’altro venire dall’erogazione di sufficienti incentivi economici. Oggi, i bonus sono inutili, perché concepiti male dal vecchio governo e non ripensati da quello nuovo: sconti statali bassi e con pochi vantaggi per le società di noleggio a lungo termine. Se il prezzo fosse estremamente conveniente, il 48% acquisterebbe subito una vettura elettrica pur non avendo un dispositivo di ricarica a casa o in ufficio.

La narrativa avversa sulla mobilità

Stando al direttore generale Unrae, Andrea Cardinali, “emerge una conferma molto chiara: l’auto resta il mezzo di trasporto più comodo, e per una grande maggioranza è irrinunciabile possederla o comunque averla in uso esclusivo. Quali che siano le ragioni, e sono molteplici, l’attaccamento degli italiani all’auto non dà segni di cedimento, nonostante molta narrativa avversa”.

Come comprano le macchine

Nel nostro Paese, oltre l’80% delle auto nuove o usate viene acquistata ricorrendo a un finanziamento. Finora, tuttavia, non era disponibile uno strumento completo e accessibile a tutti i player che permettesse di comprendere a fondo il mercato, fotografando in modo accurato ed affidabile le caratteristiche sociodemografiche degli acquirenti. L’Osservatorio Credit & Mobility mira a intercettare in maniera sistematica le nuove tendenze del settore, al fine di creare maggiore sinergia tra mercato automobilistico e mercato finanziario a favore degli operatori e, in ultima istanza, dei consumatori. Rilasciato su base semestrale, fornisce informazioni su richieste di finanziamento, tipologie di auto, soggetti acquirenti (privati o imprese), distribuzione geografica e anagrafica delle richieste. Per Armando Capone, General Manager Italy di Experian, “il mercato automotive potrà ora contare su uno strumento realistico di analisi delle capacità di spesa e delle preferenze di acquisto della popolazione italiana”.

Occhio ai tassi d’interesse

Per le auto nuove, il picco di richieste di finanziamento si è registrato a gennaio 2023 con una crescita del 36,8% rispetto a gennaio 2022, riflessa poi nella variazione delle immatricolazioni registrata a marzo 2023, cresciute del 40,2% rispetto a marzo 2022. L’ulteriore picco di richieste di finanziamento registrato ad agosto 2023, pari al 43,3%, fa presupporre un ulteriore incremento degli acquisti di auto nuove entro la fine dell’anno. Le stime di accettazione delle richieste di finanziamento si attestano intorno al 75%.

L’Osservatorio ha evidenziato un aumento della durata delle richieste di finanziamento rispetto al 2022, probabilmente a causa dell’incremento dei tassi di interesse che spinge la clientela a dilazionare ulteriormente i pagamenti in modo da versare rate mensili più contenute. A fronte di un incremento generale delle richieste di finanziamento per tutte le durate, l’analisi evidenzia una crescita maggiore per le richieste di finanziamento della durata di 4-5 anni (+14%) e di quelle oltre i 5 anni (+18%).