L'1,6% del suolo urbano italiano è in abbandono

L’1,6% del suolo urbano italiano è in abbandono

Uno studio di Scenari Immobiliari e Urban UP – Unipol pianifica interventi per 350 milioni di mq di nuovi immobili residenziali e commerciali all’interno di 920 chilometri quadrati urbani da bonificare e rilanciare.

All’interno di ogni 100 chilometri quadrati urbanizzati in Italia si contano almeno 1,6 kmq di aree dismesse ed abbandonate che possono essere riqualificate. Lo stima il primo “Rapporto nazionale sulla rigenerazione urbana”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Urban UP – Unipol, che quantifica in 920 chilometri quadrati la superficie potenzialmente rigenerabile entro il 2050, realizzando immobili residenziali, commerciali e professionali in linea con la normativa vigente, per un totale di nuovi 350 milioni di metri quadrati coperti e un fatturato industriale superiore a 2.300 miliardi di euro nei prossimi 27 anni.

25 miliardi di euro in più per l’Erario

Quasi 700 miliardi finirebbero direttamente nel comparto immobiliare, 850 sarebbero rappresentati dalle ricadute indirette e 750 dall’indotto collegato. Lo Stato e gli enti locali beneficerebbero poi di un incremento di gettito fiscale intorno ai 25 miliardi di euro, mentre a livello occupazione si creerebbero più di 100.000 nuovi posti di lavoro nel settore dell’edilizia e dei servizi immobiliari.

Quest’anno recuperati 28 chilometri quadrati urbani

Solo nel 2023 gli interventi di rigenerazione nelle città italiane si sono articolati su 28 chilometri quadrati di territorio urbano, creando 10 milioni di metri quadri di nuove superfici il cui valore immobiliare supera i 13 miliardi di euro. A questi vantaggi economici vanno aggiunti anche quelli sociali ed ambientali, perché i lavori hanno bonificato e riqualificato zone degradate a rischio di inquinamento e criminalità, come fabbriche dismesse, edifici abbandonati ed aree ferroviarie non più presidiate, rendendole nuovamente vivibili, fruibili, sicure, redditizie, infrastrutturate e a norma di legge.

312 kmq riqualificati in 10 anni valgono 160 miliardi in più

Con uno sguardo di lungo periodo, circa dieci anni, corrispondenti alla media di un ciclo immobiliare, le azioni di rigenerazione messe in atto sul territorio italiano tra il 2014 e il 2023, hanno prodotto la trasformazione di circa 312 kmq di territorio, con lo sviluppo e trasformazione di 117 milioni di metri quadrati e 160 miliardi di euro di valore

Non consumare terreno verde

Il futuro del mercato immobiliare è nel suo passato – dichiara Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari – perchè la crescita con consumo di suolo è finita e bisognerà lavorare sempre di più con i tanti ‘vuoti’ che il passato ha lasciato. L’etica prima ancora della legge impone di non consumare terreno verde, se non in casi eccezionali”.

Milano, Torino, Roma e Bologna le big con più aree da recuperare

Lo studio traccia anche la mappa delle aree da rigenerare. Il 21% di queste è in Lombardia. Spiccano poi Veneto (19%), Emilia Romagna (17%), Piemonte (14%) e Lazio (7%). Milano, Torino, Roma e Bologna sono i grandi centri urbani con più zone da riqualificare, seguite da Verona, Treviso, Brescia, Piacenza e Venezia.

Il successo dipende dalla governance del territorio

Secondo Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, le attività di rigenerazione urbana seguiranno due linee strategiche: nei grandi centri urbani, i progetti di trasformazione verteranno sui complessi dismessi, sui grandi spazi commerciali e logistici, sulle sperimentazioni residenziali dimenticate dai piani di sviluppo adottati nel tempo. Nelle piccole realtà di provincia, gli interventi saranno invece più mirati sui siti produttivi in disuso e sugli spazi pubblici sottoutilizzati. Per entrambi i fronti, il successo dei piani di rilancio dipenderà dalle capacità di governance delle Amministrazioni e di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti sul territorio.

Marco Perugini