A cavallo nel centro di Verona

A cavallo nel centro di Verona

Comune di Verona e FieraCavalli presentano l’Equivia dei Forti, nuova rete di ippovie nel centro città per un nuovo turismo lento.
Ci sono tanti modi per girovagare alla scoperta di una città. A piedi, in bici, in monopattino, in bus, su un risciò a pedali o su una carrozza. A Verona ce ne sarà presto uno in più: il cavallo. Fieracavalli e il Comune di Verona hanno infatti lanciato il progetto dell’”Equivia dei Forti”, una rete di itinerari urbani per ammirare le bellezze della città patrimonio dell’UNESCO dall’originale prospettiva di una sella.

Tre itinerari per un nuovo turismo lento

L’Equivia dei Forti conta nel suo stato embrionale tre itinerari urbani che saranno operativi già nel 2024, promuovendo il turismo lento nel cuore della città di Verona fino ad arrivare a nuovi punti di osservazione del centro scaligero per apprezzare al meglio il suo territorio e il suo immenso patrimonio storico-culturale. Non ci sono solo piste dedicate, ma anche punti di ristoro e inedite capannine di riparo per i cavalli con anelli di fissaggio, lunghine e abbeveratoi.
Gli itinerari sono concatenati e uniscono le mura scaligere delle Torricelle e la dorsale urbana dei bastioni, collegando idealmente tutti i luoghi dove sorgevano i forti di origine asburgica della città. Girovagando dentro e fuori l’abitato cittadino, i turisti possono percorrere in sella oltre 50 chilometri di ippovie appositamente tracciate, nel massimo comfort e in totale sicurezza.

Il cavallo. Green? Di più, bio!

L’Equivia dei Forti non è un’infrastruttura solo urbana, ma collega più in generale il parco dell’Adige con quello delle mura, rendendo Verona una città sempre più a misura di cavallo. Già dalla prossima edizione di FieraCavalli (quella del 2023 si apre oggi e proseguirà fino a domenica 12 novembre), sarà possibile raggiungere il polo espositivo dal centro città in sella a un cavallo. Un po’ come accadeva centinaia di anni fa, non soltanto nel Vecchio West. Green? Di più, bio!

La storia insegna

Gli ideatori di questo progetto originale e dal grande potenziale turistico non hanno alcuna velleità ideologica e non mirano certo a sostituire i veicoli con i cavalli, ma cosa succederebbe per assurdo se tutta Verona dovesse dire addio alle due e quattro ruote, muovendosi solo in sella o in carrozza? L’improbabile quanto assurdo tuffo nel passato sarebbe tutt’altro che green, come dimostrano alcune statistiche di inizio ‘900 sulla mobilità – letteralmente “a cavallo” – a New York e Londra. Nella Grande Mela si contavano allora circa 150mila cavalli, la cui alimentazione ha richiesto un pesante disboscamento di grandi aree di terreno per la coltivazione di foraggio e avena, senza considerare le 1.500 tonnellate di escrementi da pulire ogni giorno dalle strade insieme alle carcasse di 15.000 cavalli morti ogni anno a seguito di incidenti stradali. Nel 1894 il Times azzardò una previsione: entro 50 anni Londra sarebbe stata sommersa da tre metri di materiale organico di provenienza equina, mentre sulla Quinta Strada di New York il livello avrebbe raggiunto il terzo piano dei palazzi. Meglio quindi le 169.000 automobili oggi circolanti nel Comune di Verona, di cui il 40% è Euro6.

Marco Perugini