Metaverso urbano, nel 2030 circa 700 città lo utilizzeranno

Metaverso urbano, nel 2030 circa 700 città lo utilizzeranno

Entro il 2030 circa 700 città sperimenteranno il Metaverso urbano andando in molti casi ad implementare estensioni di piattaforme e soluzioni digitali già esistenti: lo rivela una ricerca della società di intelligence tecnologica ABI Research, secondo la quale Roma sarà una delle prime metropoli a poter contare su questo tipo di infrastruttura.

Un valido aiuto anche per la sostenibilità

Ma a cos’è e soprattutto a cosa serve il Metaverso urbano? Si tratta di una rappresentazione digitale, interattiva e tridimensionale di un ambiente cittadino che sfrutta tecnologie come la realtà aumentata, oppure la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale per fornire diverse applicazioni che vanno dai servizi governativi, fino alla pianificazione e sviluppo del territorio e alla progettazione di infrastrutture. Con il vantaggio anche di poter testare in modo virtuale eventuali soluzioni e strategie prima di implementarle nel mondo reale: comprese quelle destinate a promuovere la sostenibilità.

Il Progetto Rome Advanced District

Il Progetto Rome Advanced District (ROAD) mira proprio a questo, coinvolge una rete di imprese formata da Eni, Acea, Gruppo FS, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco e NextChem (MAIRE) ed ha come obiettivo lo sviluppo di nuove supply chain per l’energia e la modellazione di un distretto energetico. Avrà come base un’area dedicata nel Gazometro di Roma Ostiense, dove utilizzare un “gemello digitale” della Capitale per conciliare la progettualità esistente con la visione del futuro.

Dalla decarbonizzazione, alla promozione della salute e della sicurezza

ROAD permetterà di trattare tematiche fondamentali: tra cui la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e le tecnologie in ambito smart cities, passando per la mobilità sostenibile e la promozione della salute e della sicurezza. Consentirà di attirare e formare talenti per lo sviluppo di nuovi mestieri e creerà collaborazioni tra i dipartimenti R&D di aziende, università, centri di ricerca e startup. I co-fondatori saranno inoltre coinvolti sulla base delle rispettive competenze in progetti di numerose filiere industriali: comprese quelle relative al monitoraggio e miglioramento della pavimentazione stradale.

Paolo Odinzov