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Una ricerca condotta dall’Università LUMSA ha permesso di ricostruire l’analisi spazio-temporale degli incidenti stradali di Roma: una media di tre incidenti ogni ora, con 100 morti all’anno.

I dati

Le informazioni, che formano la base dati analizzata, sono relative agli incidenti stradali rilevati nella Capitale, nel periodo 2019-2021, dalla polizia locale.

Prescindendo dal periodo di analisi, che inevitabilmente è influenzato anche dal momento pandemico e, con esso, dalla limitata mobilità per un buon arco temporale (-40% di incidenti in autostrada, il -31,7% su strade urbane e -27,5% su strade extraurbane, ISTAT/ACI 2020 su dati nazionali), le informazioni comunque desunte possono essere utilizzate per migliorare i servizi di assistenza all’utenza. Sono, infatti, individuati dei black points in determinate aree della capitale (circa una 70ina), dove l’incidentalità è maggiore,  anche a fronte di determinati focus temporali, tutto sommato omogeneamente spalmati sull’intero arco settimanale.

Inevitabilmente la ricerca fa ricondurre il lasso temporale con incidenza maggiore, alle ore tipiche del pendolarismo. Quindi si parla di un range temporale tra le 08.00/10.00 e le 15.30/17.30, con leggeri picchi che interessano il giovedì e il venerdì. Le maggiori criticità interessano i mesi di Gennaio e di Novembre.

È interessante considerare quanto fin qui sommariamente riportato, in quella logica di polizia predittiva già vista nelle settimane scorse. Sulla base di un layer di questo tipo è possibile intervenire nei punti maggiormente interessati dagli incidenti, rivedendo la cartellonistica stradale o la circolazione, potenziando il servizio di vigilanza in loco, al fine di ottimizzare quell’effetto preventivo rappresentato dal controllo del territorio. Qualcosa di simile è stato predisposto da Autostrada per l’Italia, per esempio, utilizzando algoritmi di machine learning per ridurre il rischio di ingorghi in relazione all’apertura e durata dei cantieri. ASPI permette all’utenza, tramite app, di verificare itinerario e scenario più vantaggioso per il conducente (questo prescindendo dalla sanzione inflitta dal Garante Privacy per l’errata qualificazione dei ruoli di ASPI – responsabile o titolare del trattamento dei dati – nella gestione dell’app stessa).

A tal proposito, tornando al rapporto della LUMSA sull’incidentalità romana, le zone maggiormente attenzionate della capitale, sono strade particolarmente popolate dagli utenti, in corrispondenza di intersezioni. Si fa riferimento, per esempio, alla via Nomentana oppure alla Cristoforo Colombo, in modo particolare all’altezza dell’incrocio con via dell’Acqua Acetosa Ostiense. Ancora, sulla via del Mare, venendo da via Nasso e sulla Prenestina, andando per il raccordo anulare. Via della Magliana, nel tratto di strada tra via delle Vigne e via del fosso della Magliana, e via Portuense, all’altezza di via Martini.

La ricerca è stata coordinata da Antonello Maruotti (professore ordinario di Statistica all’Università Lumsa). La realizzazione, invece, è curata da Pierfrancesco Alaimo Di Loro (ricercatore Università Lumsa) e Marco Mingione (ricercatore Università degli Studi Roma Tre). A presentarla il rettore Francesco Bonini con l’assessore alla mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.

A livello nazionale

L’esploso locale porta a riconsiderare con maggiore interesse i dati di ACI. Attraverso l’analisi degli stessi è possibile studiare al meglio un overview sul particolare fenomeno degli incidenti, avendo un respiro di livello nazionale.

Accettare 3.159 morti all’anno, vittime per incidenti stradali non “è normale”. Eppure è quanto sta accadendo. Questo è il leit motif della campagna di sensibilizzazione di Austostrade per l’Italia, con la collaborazione della Polizia Stradale e l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Le problematiche principali vengono ricondotte alla mancanza di attenzione alla guida. Si spazia dal consumo di alcolici fino all’utilizzo dello smartphone al volante. L’ISTAT, dati analisi incidenti e sanzioni 2022, evidenzia un +21.5% di sanzioni per guida in stato di ebbrezza; +7.4% per guida sotto effetto di stupefacenti; +19.8% per velocità non commisurata alle condizioni della strada.

Ancora, per il 2023 non ci sono dei report ufficiali sul numero degli incidenti e della relativa mortalità, assolutamente interessante è però l’attività di ASAPS.  Attraverso i propri osservatori, l’ASsociazione Amici della Polizia Stradale, aiuta a lumeggiare sui rischi corsi dagli utenti della strada, fornendo anche una profilazione delle vittime.

L’osservatorio pedoni, per esempio, riporta una – purtroppo – accurata statistica sui decessi della particolare categoria di utenti.

Nel Lazio è una vera strage con 37 decessi, quasi un quinto del totale, di cui ben 20 a Roma. Segue il Veneto con 23, la Lombardia con 22 decessi, l’Emilia Romagna con 20 e la Campania con 18.
Suddivisi per mese sono avvenuti 53 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 nel mese di aprile, che ha avuto un trend migliore rispetto ai tre mesi precedenti. Poi sono 21 i decessi accertati a maggio, mentre sono diventati 32 quelli di giugno e 11 quelli di luglio che inizia molto male. Sono morti 129 uomini e 73 donne.” (ndr. Dati acquisiti il 19.07.2023)

Concludendo,  si riporta anche l’attività di monitoraggio dell’osservatorio ciclisti.

Dal 1° gennaio al 09 luglio 2023 conta (l’Osservatorio ndr) 86 decessi tra questi utenti vulnerabili, in miglioramento rispetto agli ultimi due anni. I dati dell’Osservatorio CICLISTI mettono in luce 19 morti in Lombardia, 13 in Emilia Romagna, 10 in Veneto, 7 nel Lazio.