Esg Legge sulla natura: ok dal Parlamento UE Redazione 12 July 2023 Eco-News I deputati chiedono che, entro il 2030, l’UE adotti misure per il ripristino della natura che coinvolgano almeno il 20% delle sue aree terrestri e marine. La votazione A seguito del dibattito di martedì, mercoledì 11 luglio il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. La mozione per respingere in toto la proposta della Commissione non è stata approvata. I deputati evidenziano che il ripristino degli ecosistemi risulta fondamentale per fronteggiare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, e riduce i rischi per la sicurezza alimentare. Sottolineano che la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come tali impianti siano in estesa misura di interesse pubblico. Obiettivi per il 2030 Per il Parlamento la legge in parola deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, specie quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro l’anno 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE. Il Parlamento propone che la normativa sia operativa solo dopo che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento intende anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in ipotesi di conseguenze socioeconomiche eccezionali. Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE. Il Parlamento dovrà avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.