Ospedali e sanità smart: riprogettazione urbana a favore della salute

Ospedali e sanità smart: riprogettazione urbana a favore della salute

L’utilizzo delle nuove tecnologie, gli investimenti economici e il ripensamento delle città e delle strutture sanitarie hanno come obiettivi un rinnovato benessere, l’allungamento della media di vita e l’assistenza ai più fragili

Innovazione e potenziamento digitale al servizio di tutti

Il tema della salute è da sempre correlato alla ricerca e all’assistenza medica, così come alla qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno e agli ambienti che viviamo, senza dimenticare le molteplici fonti di stress alle quali sempre di più si è sottoposti abitando in contesti urbani complessi.

Si sta assistendo a uno spostamento di una parte della popolazione dalle grandi città alle aree rurali, in cerca di scenari ambientali e sociali ritenuti più salubri e a misura d’uomo.

Ma dalle metropoli alle piccole realtà le cose sono destinate a cambiare, all’insegna della sostenibilità e dell’aumento del livello di benessere dei cittadini.

Tutto questo è possibile attraverso l’e-health, l’utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione in campo sanitario.

L’importanza del progresso tecnologico

L’intelligenza artificiale (AI) è in grado di processare quantità elefantiache di dati in pochi istanti, facilitando il processo organizzativo e gestionale delle strutture sanitarie; ma esprimerà sempre di più il proprio potenziale affiancando il personale specializzato in numerosi settori, quali la ricerca per la scoperta di nuove cure e vaccini, il decision making e la riabilitazione, fino alla chirurgia robotica.

Inoltre lo sviluppo della tecnologia IoT (Internet of Things) sta trasformando lo stesso tessuto urbano con sensori per il monitoraggio costante dei fattori inquinanti, della temperatura e dell’umidità, e dei sintomi umani correlati al rischio di contagio (febbre, tosse, starnuti). L’applicazione dell’IoT negli oggetti di uso quotidiano e nei dispositivi personali aiuterà le professionalità mediche nei controlli clinici e nella diagnostica a distanza, fornendo appoggio al progresso della telemedicina.

L’healthcare dal 2020 in poi

In seguito alla pandemia di SARS Covid-19 è aumentata la consapevolezza che molte delle emergenze sanitarie che si dovranno affrontare negli anni a venire saranno spesso di natura virale, e coinvolgeranno tutti i Paesi del mondo; dunque, le risposte saranno davvero efficaci solo grazie al coordinamento tra nazioni e allo scambio di conoscenze e strumenti innovativi.

Si è assistito al distanziamento sociale, con lo smart working e con i consulti medici a distanza, alla necessità di rimodulare le strutture sanitarie per creare reparti ad hoc, allo stanziare e investire con rapidità ingenti quantità di fondi, al ripensare in breve tempo l’assistenza domiciliare. Per il monitoraggio dell’andamento pandemico i luoghi pubblici sono stati equipaggiati con sistemi di misurazione della temperatura, sempre più affinati e diffusi.

Lo sforzo congiunto e globale è stato dunque un acceleratore dei progressi scientifici e dell’applicazione tecnologica in ambito sanitario.

La tutela del benessere in Europa e in Italia

 Del welfare e dello sviluppo sostenibile dell’healthcare si occupa anche la Missione 6 Salute del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che ha messo a disposizione dell’Italia circa 20 miliardi di euro.

Con l’impiego di tali risorse, le infrastrutture sanitarie nelle città italiane potranno essere fisicamente dislocate con migliore ratio, sulla base dei dati raccolti nella popolazione, a favore di una interventistica più tempestiva e funzionale, e per il superamento delle disparità territoriali e di assistenza. Le medesime strutture saranno poi potenziate con macchinari all’avanguardia e figure professionali, e meno congestionate anche grazie all’implemento della telemedicina e a una ampia diffusione di Case della Comunità, dedicate soprattutto ai pazienti cronici. Questi investimenti, mirati alla sostenibilità e all’efficienza, dovrebbero dunque portare a una riduzione della spesa pubblica.

Il Servizio Sanitario potrà contare anche su fondi per la ricerca, per la formazione e per l’aggiornamento digitale (così come accaduto con l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico).

La resilienza è diventata parte integrante della intrinseca natura delle smart cities (vedi anche link articolo città resilienti) e anche dell’azione della sanità pubblica. Ma al di là del numero di sensori che, per la raccolta di preziosi big data, si trovano a costellare gli ambienti urbani, e del sostegno dell’intelligenza artificiale che arriverà a garantire una subitanea diagnostica, il sistema sanitario nazionale integrato dovrà continuare ad affrontare nel tempo una duplice sfida.

Da un lato, infatti, l’appetibilità dei dati sanitari da parte del cybercrime suggerisce l’implementazione di presidi di controllo sempre più costanti e performanti per evitare nuove gravi violazioni di dati (come ad esempio avvenuto in Asl Abruzzo); dall’altro lato, preservare la dignità e il rapporto fiduciario di qualità tra pazienti e medici, i quali rappresentano un fondamentale supporto per il benessere fisico ed emotivo, soprattutto per i soggetti più fragili. Il valore umano non è tecnologicamente replicabile.

Nicola Manzi