Smart Road Tech Connected Car & Mobility, mercato in crescita in attesa delle smart road Redazione 07 June 2023 Automotive Digitalizzazione La ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano riporta dati incoraggianti: 19,7 milioni di auto connesse in Italia, metà di quelle in circolazione. I dati della ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 26 maggio 2023 nel corso del convegno “Connected car & Mobility: da grandi poteri, grandi responsabilità” manifestano una visione sempre più smart della mobilità. Quanto vale il business Nel 2022 il mercato della Connected Car & Mobility si è spinto, in Italia, verso un valore pari a 2,5 miliardi di euro, registrando un indice pari a +16% rispetto all’anno 2021. L’esito è soprattutto frutto: delle soluzioni per l’auto connessa, che valgono 1,4 miliardi di euro (+10% in un anno), dei sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) integrati nei nuovi modelli, quali la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, la cui stima è di 740 milioni di euro (+16%), delle soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility (340 milioni di euro, +48%). Si eleva anche la diffusione delle auto connesse: a fine 2022 in Italia se ne contavano 19,7 milioni, ovvero un’auto su due del parco circolante (50%), 1 ogni 3 abitanti. In evidenza anche le sperimentazioni di smart road: dal 2015 si contano 190 progetti a livello mondiale, di cui 63 principiati nel 2022 (+43% sul 2021), mentre in Italia si sono registrate 15 iniziative già intraprese, e concentrate nel biennio 2021-2022. Smart Mobility Il tema Smart Mobility è considerato cruciale da oltre 4 comuni italiani su 5 (83%) con popolazione maggiore di 15.000 abitanti. In modo coerente, il report registra un leggero implemento delle relative iniziative, ovvero i comuni che hanno avviato progetti risultano: il 27% nel 2020, il 46% nel 2021, il 47% nel 2022. In merito ai progetti che saranno attivati dall’anno corrente, il documento fotografa un robusto interesse da parte dei comuni: verso la mobilità elettrica (81%), verso la sharing mobility (60%), per le applicazioni per la gestione del traffico (39%) attraverso, ad esempio, l’impiego di semafori intelligenti e l’attivazione di servizi di infomobilità. Si osserva, inoltre, che i nuovi fondi previsti dal PNRR rappresenteranno un notevole incentivo al mercato della Smart Mobility: nel 2022, a livello nazionale, risultano stanziati 14 miliardi di euro per progetti collegati alla mobilità sostenibile e intelligente, e tra questi vi rientrano: il rinnovo delle flotte di treni e bus verdi, l’adozione di soluzioni di mobilità a idrogeno, lo sviluppo di infrastrutture di ricarica elettrica, il rafforzamento della mobilità ciclistica, il MaaS (Mobility as a Service). Malgrado i fondi del PNRR, alcuni comuni, in specie di piccole e medie dimensioni, si trovano ancora a fare i conti con la carenza di disponibilità economiche (64% dei Comuni rispondenti), mentre, al contrario, risulta migliorato l’indice per le competenze, pari al 62%, registrando -7% rispetto all’anno 2021. Il settore delle auto connesse e della mobilità smart continua a crescere, secondo il report dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano Smart Road Il 2022 si è rilevato un anno molto importante anche per lo sviluppo delle Smart Road a livello nazionale e internazionale: 190 i progetti identificati a livello mondiale a partire dal 2015, di cui ben 63 nel 2022 (+43% sul 2021). I principali obiettivi delle iniziative avviate riguardano: la sicurezza stradale, il maggior comfort per chi guida, l’ottimizzazione dei flussi di traffico, la riduzione dell’inquinamento, la possibilità di ottimizzare la manutenzione dell’infrastruttura stradale. In Italia sono 15 le iniziative attivate nel solo biennio 2021-2022, dalla A35 BreBeMi alla A4 Torino-Milano fino alla A2 Salerno-Reggio Calabria, a riprova dell’impegno e dell’interesse del Paese su questo fronte. Al momento, sono iniziative di preparazione delle infrastrutture tecnologiche necessarie: quasi sempre i sistemi installati non sono ancora completi per assolvere a tutte le loro funzioni (rilevazione delle situazioni a rischio per comunicarle ai veicoli che sopraggiungono e sanzionamento delle infrazioni, in particolare sulla velocità). In ogni caso, sono ancora pochi i veicoli completamente connessi e quindi in grado di sfruttare appieno le potenzialità che avrebbe una smart road che fosse già funzionale al 100%. La prospettiva del consumatore Si è elevata la percentuale di consumatori italiani che possiede un’auto con almeno una funzionalità smart: +43% nel 2022, +40% rispetto al 2021. Le attuali soluzioni, tuttavia: sono considerate ancora complesse da configurare e gestire (20%, +3% vs 2021), continuano a risultare troppo invasive agli occhi del consumatore (16%, +1%). Sul fronte dell’invasività va segnalato che mancano ancora regole europee sull’uso commerciale dei dati raccolti dai veicoli connessi e sulla relativa privacy. Non le attendono solo i consumatori, ma anche le aziende, che ovviamente stanno pianificando l’uso di questi dati e gli investimenti necessari per sfruttarli al meglio ma non sanno ancora con quali limiti dovranno fare i conti. Innanzi alle numerose novità offerte nel mercato, secondo un’indagine CAWI condotta in collaborazione con BVA Doxa, tra i cittadini italiani intervistati: il 71% non è soddisfatto di come il proprio comune affronta i problemi legati alla mobilità urbana, quali il traffico, la carenza di parcheggi e piste ciclabili, il 37% ha effettivamente utilizzato almeno una volta i servizi di mobilità offerti, e tra questi, il 78% ne è rimasto pienamente o parzialmente soddisfatto. Guardando al futuro, la propensione del consumatore a fruire di nuovi servizi di Smart Mobility risulta elevata, poiché il 72% si è dichiarato interessato alle iniziative in questione. Le soluzioni più desiderate riguardano: il trasporto pubblico locale (24%), la gestione dei parcheggi (22%), la mobilità sostenibile (21%), la mobilità elettrica (18%). Il 37% dei rispondenti è interessato all’acquisto di auto elettriche o ibride nei prossimi tre anni: in quanto molto attento alle tematiche ambientali (51%), per sfruttare gli incentivi (47%). Il ruolo dei Dealer La trasformazione che sta subendo il settore Automotive ha implicazioni su tutti gli attori della filiera, incluso il business dei concessionari / dealer. Tra i consumatori: il 78% risulta complessivamente soddisfatto dell’esperienza di acquisto in concessionaria, anche se più di 1 utente su 3 (35%) vorrebbe ricevere in futuro servizi post-vendita dedicati ai veicoli connessi, il 30% desidera una consulenza dedicata per indirizzare l’acquisto a seconda del proprio specifico stile di vita, il 25% vorrebbe trovare dei punti di ricarica disponibili in prossimità del punto vendita. Dal lato dealer, dall’indagine condotta dall’Osservatorio emerge che: il 54% dei rispondenti intende affiancare alla vendita di veicoli servizi di noleggio a breve/medio/lungo termine, il 40% vorrebbe offrire servizi di ricarica per veicoli elettrici o ibridi, il 37% intenderebbe giocare un ruolo come fornitore di servizi collegati alla connettività del veicolo. Auto a guida autonoma A fine 2022 circa un italiano su due si dice propenso a utilizzare un’auto a guida autonoma in futuro. Lo è principalmente: per motivi legati al comfort (“posso fare altre attività durante il tragitto”, 45%), perché si sente più sicuro (31%), perché l’auto sarebbe in grado di trovare parcheggio autonomamente (30%), perché si avrebbe una riduzione del costo dell’assicurazione (24%). Al contrario, chi non è propenso a guidarla lo è per: la sensazione di non avere il controllo della vettura (37%), il piacere di guidare in prima persona la propria auto (34%), la sensazione di non sentirsi sicuri (33%). Player e Contributor L’edizione 2022-23 dell’Osservatorio Connected Car & Mobility è stata realizzata in collaborazione con il DEIB (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria), il MECC (Dipartimento di Meccanica) e l’IoT lab e con il supporto di AlmavivA, BVA Doxa, Concept Reply, Data Reply, GALT. – an ITT Company, Generali jeniot, MOVYON – Gruppo Autostrade per L’Italia, Passway, SINELEC – ASTM GROUP, Storm Reply, Targa Telematics, Telepass, VHIT, Vodafone Automotive; Engineering Ingegneria Informatica, Europ Assistance, ExxonMobil, Huawei Technologies Italia, INWIT, Kia Italia, Lamborghini, Pirelli, Sara Assicurazioni, Siemens, Stellantis, Swiss Re, Toyota, UnipolTech, Volkswagen Group Italia, W.A.Y.; AIAGA, AITMM, ANFIA, ANIASA, AsConAuto, Assilea.