BES: l’impattante percezione di sicurezza degli Italiani

BES: l’impattante percezione di sicurezza degli Italiani

Diminuisce la percezione di sicurezza camminando al buio da soli, aumenta la percezione del rischio di criminalità, resta stabile quella riferita al degrado.

BES 2022. A fine aprile l’ISTAT ha pubblicato il rapporto “Il benessere equo e sostenibile in Italia”, decima edizione, riferita all’anno 2022, e che analizza un ampio set di indicatori, descrivendo l’insieme degli aspetti che concorrono alla qualità della vita dei cittadini. I 12 capitoli corrispondono alle dimensioni del benessere oggetto di indagine, dove l’apertura di sintesi riporta l’analisi dell’evoluzione più recente del benessere. E ciò con peculiare attenzione agli squilibri territoriali, alle differenze di genere e di età. Come ogni edizione, anche questa è corredata da un’appendice statistica con indicatori e disaggregazioni disponibili.

Sicurezza. Un paragrafo del capitolo 7, relativo alla “Sicurezza”, è dedicato alla relativa “percezione”. Ivi si sottolinea come gli indicatori soggettivi di percezione si sono mossi in identica direzione rispetto a quelli oggettivi riferiti ai reati: nel 2020 è aumentata la percezione di sicurezza camminando al buio da soli e sono diminuite la percezione del degrado e del rischio di criminalità. Tali indicatori, nel 2021, hanno registrato la performance migliore dell’intera serie storica. Nel 2022 gli indicatori di percezione di sicurezza riferiti alla zona in cui si vive hanno interrotto il trend positivo registrato nel biennio di pandemia. Scende la percezione di sicurezza camminando al buio da soli mentre si eleva la percezione del rischio di criminalità. Al contrario, resta invariata la percezione del degrado.

Indicatore correlato. L’indice di criminalità predatoria, sempre riportato nel dominio “Sicurezza”, che risulta parzialmente correlato alla relativa percezione, nel 2021 è risultato in peggioramento rispetto al minimo storico raggiunto nel 2020, grandemente imputabile alle restrizioni pandemiche. Rispetto al livello rilevato nel 2019, l’indice di criminalità predatoria è risultato in significativa riduzione nel 2021 (-5,1 reati ogni 1000 abitanti). Al contempo, le componenti “furti in abitazione” e “borseggi” si sono posizionate sui livelli più bassi dall’inizio della serie.

Camminare al buio. Nel 2022 la quota di individui che si sono dichiarati molto o abbastanza sicuri quando camminano al buio, da soli, nell’area in cui vivono, è slittata verso il basso di 1,6 punti percentuali, attestandosi al 60,6% (nel 2021 era il 62,2%, mentre nel 2919 era pari al 57,7%). Al contempo si è innalzata di 1,3 punti percentuali la quota di famiglie che hanno dichiarato che la zona in cui vivono è molto o abbastanza a rischio di criminalità, attestandosi al 21,9%. Nel 2021 era pari al 20,6%, nel 2019 al 25,6%.

sicurezza

Drogati, prostitute, vandali. Resta invariata al 6,9 la percentuale di soggetti che hanno affermato di aver visto, nella zona ove abitano, individui drogarsi ovvero spacciare sostanze stupefacenti, prostitute in cerca di avventori, atti di vandalismo contro il bene pubblico (6,3% nel 2021, l’8,3% nel 2019).

Percezione variabile con l’estensione. Dal report si rinvengono notevoli differenze nel livello di sicurezza percepito dalla popolazione rispetto alla dimensione del comune di residenza.

Comuni piccoli sicurezza maggiore. Si sentono più sicure, percepiscono un minor rischio di criminalità e un minor degrado sociale e ambientale le persone residenti nei comuni fino a 2 mila abitanti e in quelli tra 2 mila e 10 mila abitanti, rispetto a quelle residenti nei comuni di più estese dimensioni. Nei comuni tra 2 mila e 10 mila abitanti la quota di over 14 che si sono dichiarati molto o abbastanza sicuri quando camminano al buio da soli nella zona in cui vivono è più alta di 17 punti percentuali rispetto a quella riscontrata nei comuni centro delle aree di grande urbanizzazione (68,4% contro 51,4%). Similmente tale dato si riscontra in merito alla percezione del rischio di criminalità (11,2% contro 40,6%). Ma anche per il degrado sociale e ambientale (4,0% contro 13,9%).

Genere. La percezione di sicurezza non risulta uniformemente distribuita nella popolazione, bensì si diversifica in base a genere, età e titolo di studio. Il 70,9% degli uomini avvertono maggiore sicurezza nell’uscire la sera da soli al buio nella zona in cui abitano. E ciò contro poco più della metà delle donne (51,0%).

Età. La situazione riscontrata risulta differente anche in relazione ai dati per fasce di età: i più insicuri sono gli anziani over 75 anni (41,6%), mentre i giovani e gli adulti percepiscono un maggiore livello di sicurezza (oltre il 66% tra i 20 e i 54 anni). Le differenze di genere si mantengono in qualsiasi range di età. Più in particolare, tra i giovani di 20-24 anni, tra i quali il 78,4% dei ragazzi si sente sicuro mentre tra le ragazze della medesima età il valore discende fino al 51,5%.

Istruzione. La percezione di sicurezza è più alta tra i laureati (67,8%), più bassa tra le persone in possesso al massimo della licenza media (55,6%). Anche tra chi possiede un titolo di studio elevato le differenze di genere si mantengono ampie. Con circa 20 punti percentuali di differenza, cioè 78,6% tra gli uomini laureati, contro il 59,5% delle laureate.